Covid, boom contagi. Sardegna maglia nera, poi il Lazio: ecco le regioni dove il virus corre di più

L'incidenza ogni 100mila abitanti è quasi raddoppiata a livello nazionale, passando da 310 a 504

Covid, boom contagi. Sardegna maglia nera, poi il Lazio: ecco le regioni dove il virus corre si più
Covid, boom contagi. Sardegna maglia nera, poi il Lazio: ecco le regioni dove il virus corre si più
di Valeria Di Corrado
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Sabato 25 Giugno 2022, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 14:46

Oltre alle temperature sempre più torride, crescono i casi di Covid-19. Negli ultimi giorni sono risaliti oltre i 50mila contagi al giorno. L'incidenza ogni 100mila abitanti è quasi raddoppiata a livello nazionale, passando da 310 a 504. Analizzando il dettaglio regione per regione, ci sono territori più colpiti di altri dalla nuova ondata estiva di coronavirus.

SARDEGNA MAGLIA NERA, SEGUITA DAL LAZIO 

La Sardegna detiene il record negativo: l'incidenza nella settimana dal 17 al 23 giugno è di 680,7 casi (dai 448,6 della scorsa settimana); complice il fatto che l'isola è una delle mete più gettonate per le vacanze. Il dato del Lazio, riferito allo stesso arco temporale, è di 672,7 nuovi casi; più che triplicati rispetto a 15 giorni fa: la scorsa settimana erano stati 406,7 e prima ancora, dal 3 al 9 giugno, erano stati 290,9.

Al terzo posto in questa classifica c'è il Veneto con 623 nuovi contagi, quasi il doppio rispetto ai 339 della settimana precedente. In definitiva il Covid cresce esponenzialmente in tutte le regioni, nessuna esclusa, ma in alcune il dato è ancora leggermente più basso della media nazionale. Quelle messe meglio sono Valle d'Aosta (con 280,5 casi), Piemonte (313,9), Trento (350,1) e Calabria (372,9). Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, a livello nazionale il 7,9% dei posti letto in area medica sono occupati da malati Covid, dato che scende al 2,2% in terapia intensiva. 

 

RICCIARDI: «L'AVEVO PREVISTO, ANCHE SE NON SONO UN MAGO»

«Mi stupisce chi, tra i presunti esperti, si sorprende per i dati sull'ondata pandemica che stiamo vivendo. Non riesco a capire cosa studiano. Era evidente oltre tre mesi fa che sarebbe successo, dati alla mano - ha commentato all'Adnkronos Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza - Avevo detto a marzo che avremmo avuto un picco a luglio.

Non sono un mago, mi baso sulle evidenze. Mi sembrava abbastanza chiaro cosa sarebbe accaduto dall'analisi degli elementi che avevamo: l'allentamento delle misure di contenimento e, insieme, varianti più contagiose. Sono i dati che parlano».

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