Covid, dopo il lockdown boom della fecondazione assistita: ad agosto +800% rispetto al 2019

Covid, dopo il lockdown boom della fecondazione assistita: ad agosto +800% rispetto al 2019
Covid, dopo il lockdown boom della fecondazione assistita: ad agosto +800% rispetto al 2019
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Martedì 15 Settembre 2020, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 15:32

L'emergenza sanitaria da Covid-19 non ferma le coppie desiderose di un figlio e molti aspiranti genitori hanno rinunciato alle ferie d'agosto per sottoporsi a un trattamento di procreazione medicalmente assistita. Lo dimostrano i dati di un'indagine effettuata nei 5 centri del gruppo Genera in tutta Italia (Roma, Torino, Marostica, Napoli e Umbertide), dove si è registrato un aumento di oltre 8 volte dei 'pick up', cioè le procedure di prelievo ovocitario, rispetto all'agosto dello scorso anno.


Se a gennaio 2020, infatti, si era registrato un aumento del 10% dei trattamenti rispetto a gennaio 2019 e a febbraio la situazione fosse simile, a marzo c'è stato un inevitabile calo del 37%, a cui è seguito aprile, con il lockdown e lo stop delle attività non essenziali, con il proseguimento dei consulti on line. A maggio, con l'implementazione di tutte le misure di prevenzione e sicurezza, si è ripresa lentamente l'attività, con un -20% dei cicli rispetto a maggio 2019. Da giugno in poi, il boom: +30%, seguito dal +55% di luglio e da oltre il +800% ad agosto.

 

La ricerca

«La pandemia da Covid-19 - commenta Filippo Maria Ubaldi, direttore scientifico dei centri Genera - ha certamente reso il nostro lavoro più difficile, ma non impossibile. Marzo e aprile sono stati complicati, le coppie e i nostri operatori hanno potuto effettuare pochissimi cicli. Nei tre mesi successivi al lockdown abbiamo riavviato tutti i trattamenti che erano stati rimandati durante la chiusura del Paese. Le attività sono riprese in sicurezza».
 

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