Coronavirus, mali di primavera: attenzione ai problemi di stomaco e alla digestione

Coronavirus, mali di primavera: attenzione ai problemi di stomaco e alla digestione
Coronavirus, mali di primavera: attenzione ai problemi di stomaco e alla digestione
di Maria Rita Montebelli
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 10:05

Una primavera inedita questa, non ancora sbocciata con le sue gite fuori porta e i primi pranzi domenicali al mare, ma già qui, come ci ricordano i balconi fioriti e il profumo di gelsomino. Per la natura e il nostro organismo è primavera. Nonostante il coronavirus. E come ogni anno, per una discreta fetta della popolazione, l'arrivo della bella stagione è annunciato anche dalla comparsa di mal di stomaco, bruciori e difficoltà di digestione.
Colpa delle gastriti e del reflusso gastro-esofageo spiegano gli esperti, che quest'anno potrebbero essere ancor più accentuati a causa dello stress accumulato durante l'isolamento, ma anche dell'alimentazione un po' troppo abbondante e saporita nella quale molti hanno cercato conforto nelle lunghe settimane di quarantena. È arrivato il momento di passare alla fase 2 anche per quanto riguarda l'alimentazione. Ricordiamo, prima di tutto, che acidità e bruciore di stomaco si combattono anche riprendendo a fare un po' di attività fisica. Il movimento, infatti, facilita la digestione.

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Il pasto principale non dovrebbe essere la cena, ma il pranzo; meglio ancora se dopo il pasto di metà giornata, anziché sprofondare in poltrona, ci regaliamo (con tutte le precauzioni del caso) una passeggiata digestiva. Per ora nei limiti dei famosi 200 metri dall'abitazione, in attesa di allargare pian piano i nostri orizzonti di camminata e trekking cittadino, a partire dalla prossima settimana. Tra l'altro, i chili di troppo come ricorda l'Organizzazione Mondiale di Gastroenterologia (WGO) facilitano il reflusso. Motivo in più per mettersi un po' a dieta, dopo gli sgarri delle ultime settimane.

GASTRINA
In primavera si può avere un aumento della secrezione di gastrina, ormone prodotto dalle cosiddette cellule G presenti sulla parete dello stomaco, la cui funzione principale è quella di stimolare la secrezione acida gastrica (acido cloridrico), mentre il reflusso gastro-esofageo consiste nella risalita del contenuto dello stomaco verso l'esofago, le cui pareti non sono adatte a sopportare un pH troppo acido e dunque si possono infiammare facilmente (dando luogo a forme di esofagite anche gravi, fino alla comparsa di ulcerazioni). Problemi che si possono combattere a anche con l'alimentazione, sebbene non esista come ricorda l'International Foundation of Gastrointestinal Disorder una vera e propria dieta anti-reflusso. È bene evitare bevande gassate, caffè e tè, menta, cibi piccanti e spezie (pepe, peperoncino, noce moscata, curry, ecc.), alimenti troppo grassi, intingoli e ahimè, anche il cioccolato.

Questi disturbi possono essere peggiorati anche dal consumo di alimenti acidi, come pomodori crudi, peperoni, pompelmo. Gli esperti consigliano un'alimentazione a base di carni bianche, uova, pesce, verdure fresche e cereali integrali (le fibre aiutano ad assorbire i succhi gastrici e possono così contribuire a ridurre il reflusso gastro-esofageo), frutta (possibilmente non acida, come agrumi e ananas; da preferire invece pere, mele, melone, banane). Sono invece da evitare carni grasse e processate (salsicce, bacon, guanciale), fritti e intingoli; per condire, meglio il classico filo di olio d'oliva a crudo. Attenzione anche agli alimenti troppo abbrustoliti dalla piastra (come il pane o la carne). Semaforo verde invece per cotture al cartoccio o al vapore. Il latte meglio consumarlo scremato e lo yogurt in versione magro.

Un aiuto ricordano le linee guida - può venire dai farmaci antireflusso che creano un velo protettivo sulla parete dell'esofago e lo riparano dal contatto con i succhi gastrici. Nei casi più resistenti il medico consiglierà di assumere dei gastroprotettori, come i cosiddetti Ppi (inibitori di pompa proteica).

 
 
 

 
 
 

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