AstraZeneca, una trombosi su 2,5 milioni (0,000095%): un uovo è più pericoloso

AstraZeneca, una trombosi su 2,5 milioni (0,000095%): un uovo è più pericoloso
AstraZeneca, una trombosi su 2,5 milioni (0,000095%): un uovo è più pericoloso
di Francesco Malfetano
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Giovedì 8 Aprile 2021, 22:21 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 09:59

«I benefici superano i rischi». Cinque semplici parole con cui scienziati, medici, politici e anche l’Ema, l’agenzia europea dei medicinali, da giorni difendono l’assoluta efficacia e sicurezza del vaccino AstraZeneca
Una rassicurazione forte, non scalfita neppure dal fatto che proprio l’Agenzia europea dei medicinali abbia provato l’esistenza di «forte legame» tra la somministrazione di Vaxzevria e il verificarsi di alcuni eventi avversi. In particolare le discusse trombosi che però, non solo sono inconsuete ed incostanti, quanto sono soprattutto rare, anzi rarissime. E ancor più rara è la possibilità di morire per una di esse. 

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Ad oggi infatti, numeri alla mano, è più plausibile che si muoia colpiti da un meteorite o che si venga colpiti da un fulmine uscendo a fare una passeggiata. Immagini un po’ crude forse, ma statisticamente reali. 
Se ne è accorto anche il quotidiano inglese Sun, che ieri in copertina ha piazzato un emblematico 0,00000095%, alludendo alle possibilità di decedere dopo l’inoculazione del vaccino. 

Bene, questo vale anche per l’Europa.

Anzi, in base ai dati citati dall’Ema nella conferenza stampa di giovedì scorso, nell’eurozona le possibilità sarebbero addirittura minori. Si perché la cifra messa in bella mostra dal Sun è ricavata da 19 decessi sospetti registrati nel Regno Unito dopo la somministrazione di 20 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca. 

Nei Ventisette invece le morti sospette (per trombosi del seno venoso cerebrale o trombosi venosa splancnica) sono state meno (18 su 86 casi registrati al 22 marzo 2021) su più inoculazioni (25 milioni). Vale a dire che la probabilità di morire per una trombosi dopo aver ricevuto Vaxzevria è pari allo 0,0000072%. 

STATISTICA
Ovviamente si tratta di statistica. Numeri freddi quindi, che se da un lato non restituiscono nulla ai morti, dall’altro aiutano a comprendere come oggi non abbia molto senso aver timore di vaccinarsi. 
Anche perché secondo l’Università di Sidney se prendiamo un adulto a caso in strada scopriremo che questo ha una possibilità su 1.000 di sviluppare una trombosi entro un anno. Di quelli che lo fanno, circa il 6% morirà. Quindi, senza l’aggiunta di alcun rischio derivante dall’assunzione di un vaccino, si prevede che circa un adulto su 17.000 muoia ogni anno a causa di quel tipo di coagulo di sangue. Statisticamente è molto più probabile che si muoia per questo o per qualunque altro motivo anziché per aver ricevuto una dose AstraZeneca (il tutto senza considerare fattori di rischio esterno come la gravidanza che aumenta il rischio di trombosi di circa 10 volte, o l’uso della pillola contraccettiva).

LE PROBABILITÀ
Tant’è che l’Agenzia dei farmaci del Regno Unito (Mhra nell’acronimo inglese), nei suoi studi più recenti, ha stabilito come tra i sudditi di sua maestà si registri un caso di morte ogni due milioni e mezzo di persone vaccinate con AstraZeneca. Pur tralasciando che il livello di mortalità causato dal Covid - che è il motivo per cui ci si è espone a questo minimo rischio - è decisamente più alto («3 possibilità su 100 se hai più di 60 anni» secondo il direttore dell’Aifa Giorgio Palù) è giusto sapere che oggi si ha più probabilità di morire in miliardi di modi: cadendo dal letto o dalle scale (rispettivamente 1 su 750 mila e una su due milioni), venendo investiti da un treno (1 su un milione), annegando nella vasca da bagno (1 su 685mila), venendo appunto colpiti da un fulmine (1 su tremila). Oppure ancora sbranati da un cane, per la puntura di un insetto, per una partita a calcio, per un’uscita in bicicletta troppo intensa o, ahinoi, se guidando decidiamo di inviare un sms piuttosto che tenere gli occhi fissi sulla strada e le mani sul volante. 

Un altro esempio. Solo nel 2020, e solo nei supermercati della Penisola, dagli scaffali sono stati ritirati circa 20 lotti di uova a rischio salmonella. Non per questo però in Italia si è smesso di cucinare la carbonara o preparare una frittata, nonostante la salmonella causi nel mondo oltre 200mila decessi ogni anno. Per avere lo stesso numero di trombosi da vaccino la popolazione della Terra dovrebbe essere pari a 6 volte quella attuale e dovrebbero essere vaccinati tutti insieme. In altre parole, potenzialmente ci sono più probabilità di morire per un occhio di bue che per il vaccino.
 

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