Alzheimer, arriva un nuovo farmaco contro la malattia: ma la vera cura è la prevenzione. In Italia oltre un milione affetti da demenza

Si chiama Leqembi e ha mostrato risultati promettenti, ma il trattamento deve essere iniziato nelle fasi iniziali della malattia

Alzheimer, arriva un nuovo farmaco contro la malattia: ma la vera cura è la prevenzione. In Italia oltre un milione affetti da demenza
di Giulio Maira
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 08:43

Le demenze, la più diffusa e nota delle quali è la malattia di Alzheimer, sono processi degenerativi che uccidono le cellule del nostro cervello e alterano i normali processi di funzionamento della mente.
In Italia, oltre un milione di persone sono affette da demenza. L'Alzheimer, nel mondo, colpisce circa 36 milioni di persone, una cifra destinata a triplicarsi entro il 2050, secondo la previsione dell'Oms.

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I PARENTI


Con l'allungarsi della durata della vita questa malattia diventa sempre più una minaccia per tutti noi, soprattutto per le donne. Oltre alla memoria, la demenza coinvolge la personalità e, nelle fasi finali, rende spesso incapaci di parlare, deglutire o riconoscere i propri familiari.
Analizzando il cervello dei pazienti con Alzheimer si osservò, soprattutto in due regioni, l'ippocampo (memoria e orientamento), e la corteccia prefrontale (pensiero e ragionamento), la presenza di depositi proteici abnormi, le placche beta-amiloidi e i grovigli neurofibrillari tau.
Gli scienziati dedussero, forse erroneamente, che questi depositi fossero la causa della demenza e per decenni hanno cercato, inutilmente, di arginare la malattia contrastando queste proteine.
I fallimenti hanno portato a nuove ipotesi, una delle quali è che siano le cellule della microglia, deputate a ripulire il cervello, a rilasciare molecole infiammatorie capaci di innescare, talvolta, un'infiammazione, possibile motore della malattia.

Il risultato di tutto ciò è che, per il momento, non esistono terapie che combattano l'Alzheimer.

 


IL CAMBIAMENTO


Recentemente è arrivata una buona notizia. L'agenzia statunitense del farmaco (FDA), ha autorizzato l'utilizzo di un nuovo farmaco contro la malattia di Alzheimer. Si chiama Leqembi e ha mostrato risultati promettenti, ma il trattamento deve essere iniziato nelle fasi iniziali della malattia, e sappiamo quanto difficile sia una diagnosi precoce; inoltre, prima che il farmaco sia disponibile al largo pubblico ci vorranno altri studi.
Come sempre, con l'Alzheimer, siamo davanti a una risorsa che possiamo definire agro-dolce. Ma la cosa veramente importante è che, dopo 20 anni di fallimenti della ricerca sull'Alzheimer, dopo che nel 2018 su una delle riviste mediche più importanti al mondo (JAMA) furono riportati ben 400 fallimenti di potenziali terapie con ritiro di tante case farmaceutiche dalla ricerca, qualcosa sta cambiando.
Perché l'arrivo di questo farmaco dal nome così strano, anche se non è la soluzione definitiva, finalmente ci dice che qualcosa si può fare.


LE REGOLE


La vera cura, però, ce l'abbiamo in casa e si chiama prevenzione. Nei paesi più attenti al welfare, l'osservazione delle regole elementari della buona salute e dei corretti stili di vita sembra ridurre fino al 44% l'incidenza delle demenze. Non è ancora la soluzione, ma di certo è un'ottima notizia.


*Professore di Neurochirurgia Humanitas, Milano
Presidente Fondazione Atena Onlus, Roma

 

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