Allergie, non Covid: curiamole sempre senza confonderci

Allergie, non Covid: curiamole sempre senza confonderci
Allergie, non Covid: curiamole sempre senza confonderci
di Maria Rita Montebelli
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 09:20

La primavera, per nove milioni di italiani, vuol dire pollini, rinite, asma. In una parola, allergia. Ai nove milioni di allergici dobbiamo aggiungere i tre milioni di asmatici. Pazienti per i quali, in questo periodo, le condizioni di salute sono rese ancora più complesse dalla pandemia.

La rinite allergica si manifesta con la comparsa di ostruzione e secrezioni nasali, starnuti e congiuntivite; i sintomi cardine dell'asma sono invece tosse, respiro sibilante e respiro corto (dispnea) e alcuni di questi (tosse secca, congestione nasale, congiuntivite, dispnea) sono in comune con l'infezione da SARS CoV-2. Ma è la febbre a fare la differenza, presente solo nel Covid-19 e mai nelle allergie.

Le persone affette da asma moderato-grave sono più a rischio di un'evoluzione complicata in caso di Covid-19, ma il fatto di soffrire di rinite allergica o di asma bronchiale non espone ad aumentato rischio di contagio.
Per quanto riguarda il vaccino gli allergici non devono assolutamente rinunciarvi, non essendo a maggior rischio di reazioni avverse rispetto alla popolazione generale.

A meno di non avere una storia di allergia proprio a questo vaccino o di essere affetti da mastocitosi (una malattia rara), come ricorda l'Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica.

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Gli starnuti

Ma con l'emergenza Covid «c'è un proliferare di persone colpite da asma allergico, con forme respiratorie intense e severe, che si preoccupano e temono di essersi infettate» commenta l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata. «Ricordiamo - aggiunge Minelli - che nella fase critica della patologia allergica i pazienti possono presentare disturbi a carico degli occhi, come lacrimazione, arrossamento e prurito delle congiuntive, fotofobia, cioè sensazione soggettiva di fastidio per esposizione a luce intensa; ma anche sintomi nasali con prurito e starnuti ripetuti, sensazione di naso chiuso e progressiva riduzione dell'olfatto».

Importante, secondo gli esperti, è non interrompere le cure, soprattutto nel caso di terapie biologiche o corticosteroidi per via inalatoria. Infine, la mascherina (va bene quella chirurgica), lungi dal comportare rischi aggiuntivi di difficoltà respiratorie per il popolo degli allergici e degli asmatici, rappresenta un valido scudo non solo contro il virus, ma anche per gli allergeni dispersi nell'aria, come i pollini delle piante in fioritura. Attenzione anche all'aria dalle finestre quando si è in casa: se c'è vento meglio aspettare che si plachi per non rischiare una crisi respiratoria. Raccomandazione che, in questo momento, si scontra con la raccomandazione anti-Covid che invita ad arieggiare il più possibile le stanze. Ma un compromesso si può trovare.

L'informazione

Per aiutare i pazienti allergici a fare le scelte giuste è stata avviata una campagna di informazione Un Respiro di Salute) (unrespirodisalute.it) organizzata, con il sostegno non condizionato di Chiesi, da Federasma e Allergie Odv, con il patrocinio dell'Accademia italiana di rinologia, della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica e della Società italiana per le malattie respiratorie infantili.

 

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