L'indagine, compiuta tra i 9 e il 20 marzo, è firmata dal Laboratorio Adolescenza. Un'associazione di esperti che studiano i comportamenti dei giovanissimi. Sono state analizzate le risposte di tremila teenagers e giovani adulti. Per le ragazze, la socialità in rete, risulta essere un'ottima alternativa per mantenere le relazioni, un po' meno per i ragazzi che soffrono di più la solitudine.iniziano a soffrire più la solitudine. Lei riesce a trovare un spazio dove isolarsi e trovare energie, lui, nella maggior parte dei casi invece, non sa stare con se stesso. Condizione che genera nervosismo, insofferenza, fatica nel controllo. Prova che le ragazze, fin da bambine, hanno la capacità di crearsi un mondo autonomo. Mondo che, nel bene e nel male, si relaziona con l'esterno. Una risorsa, commentano gli specialisti.
«Passano i giorni, crescono consapevolezza e prudenza - evidenzia Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza - ma senza panico.
Soprattutto i giovani stanno dimostrando di reggere l'isolamento molto meglio di quanto ci saremmo potuti immaginare. La generazione nata nell'ovatta che, come i genitori, non aveva mai dovuto affrontare emergenze vere, sta dando un'ottima prova di sé. Dopo il timore iniziale, subito dopo il primo decreto di restrizione, ora anche tra i ragazzi la situazione sembra essere diventata una sorta di normalità».
Questa sensazione, rivela l'indagine, cresce con l'età e in base al sesso: è molto preoccupato il 18,3% delle femmine rispetto all'8,3% dei maschi. I più prudenti sono gli studenti delle scuole medie e quelli che hanno più di 19 anni. Le femmine più dei maschi.
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