Fonderie Pisano, allarme dopo l'ispezione
l'Arpac: fumi non depurati e anomalie

Fonderie Pisano, allarme dopo l'ispezione l'Arpac: fumi non depurati e anomalie
4 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Agosto 2022, 08:10

«Emissioni fuggitive», ovvero «fumi non depurati provenienti dalla bocca di carico dei cubilotti», fanno ritenere all'Arpac di Salerno che nelle Fonderie Pisano non siano di fatto applicate alcune Best available technologies (migliori tecnologie disponibili). È quanto emerge, tra l'altro, dall'ispezione effettuata allo stabilimento di via dei Greci dalla sezione di Salerno dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale lo scorso 1 luglio. Un'ispezione sollecitata da diverse segnalazioni da parte dei cittadini, e dunque su conseguente richiesta tanto del Comune di Salerno quanto della Regione Campania, «di forti puzze che causano problemi di salute, quali mal di gola, mal di testa» e di «miasmi assimilabili a ferro bruciato».

Sono numerose, infatti, spesso accompagnate da fotografie e video, le segnalazioni inoltrate da persone che risiedono nei pressi dell'opificio. Da qui l'ispezione dell'Arpac, sulla base della cui relazione la Regione ha diffidato la società Fonderie Pisano a «eliminare tutte le criticità» nell'arco di 30 giorni. La diffida risale allo scorso 20 luglio, dunque i 30 giorni sono già scaduti. C'è quindi attesa per la nuova verifica che l'Arpac dovrà effettuare per verificare se effettivamente gli imprenditori di Fratte hanno provveduto a eliminare le criticità emerse.

Oltre alla fuoriuscita di fumi non depurati provenienti dall'area di carico dei cubilotti, l'Arpac ha pure rilevato anomalie nel controllo degli scarichi in riferimento al parametro cobalto: «Non risultano nei rapporti di prova relativi ai campionamenti delle acque di scarico effettuati nei mesi di novembre 2021, gennaio, febbraio, marzo e aprile 2022, la ricerca di tutti gli analiti previsti, in particolare il parametro cobalto in uno degli scarichi», si legge. Non solo. L'Arpac, al termine della risposta fornita a Regione Campania e Comune di Salerno (atti tutti inviati per conoscenza alla Procura della Repubblica), scrive: «Con gli esposti citati, si segnalano soprattutto gravi disturbi sanitari, con ripercussioni sulla salute pubblica, i cui provvedimenti non rientrano nelle competenze di Arpac, che, come sopra riportato ha eseguito le attività tecniche ascritte, segnalando alle autorità preposte le difformità riscontrate». L'Arpac, in sostanza, sollecita l'intervento dell'Asl.

Video


«Ancora una volta avevamo, purtroppo, ragione attacca Lorenzo Forte, presidente dell'associazione Salute e vita - Abbiamo appreso che nell'ispezione del 1 luglio, da parte dell'Arpac all'interno delle Fonderie Pisano, è stato accertato che le stesse continuano a immettere veleni nell'aria, ovvero metalli pesanti non filtrati dai camini, tossici per la vita di lavoratori e cittadini. Questo grazie alle numerose segnalazioni del comitato Salute e vita, che ha documentato, con video e foto, gli illeciti perpetrati». Forte va giù duro contro la Regione, rea, a suo dire, di essersi «limitata a una diffida semplice, che ha permesso, fino alla chiusura delle ferie estive, di continuare ad avvelenare la popolazione, anziché procedere, insieme alla diffida, a una contestuale chiusura dell'attività fino a quando, la proprietà Pisano, non avrebbe adempiuto agli obblighi e al superamento delle criticità». Nel mirino anche l'Asl di Salerno e il Comune: «Ci chiediamo come mai il sindaco di Salerno e il presidente della commissione Ambiente, che presiedono il famoso tavolo tecnico farlocco, su questa vicenda oggi fanno finta di nulla». E annuncia: «Continueremo, in tutte le sedi opportune, a chiedere con forza giustizia per i morti e verità per i vivi. Non ci fermeremo mai, fino a quando non sarà accertata tutta la verità».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA