Rapine e aggressioni a Settecamini. I residenti scrivono al Ministro: «Riaprite la caserma»

Le associazioni dei cittadini hanno presentato un esposto per chiedere di far tornare operativo lo storico presidio dei carabinieri di via Rubellia

Roma, aggressioni e rapine a Settecamini. I residenti scrivono al Ministro: «Riaprite la caserma»
Roma, aggressioni e rapine a Settecamini. I residenti scrivono al Ministro: «Riaprite la caserma»
di Emiliano Bernardini
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Martedì 1 Novembre 2022, 22:35 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:16

«La caserma dei carabinieri di via Rubellia, a Settecamini, deve riaprire. Se non verremo ascoltati siamo pronti ad andare alla Corte di Giustizia della Comunità europea» è questo il grido che i cittadini di Roma Est lanciano tramite un esposto di otto pagine presentato ai ministeri dell’Interno, della Difesa, al Comune di Roma, al Municipio IV e alle forze dell’ordine. A firmare il documento sono i comitati e le associazioni di quartiere di Settecamini che ne è anche il promotore, Casal Monastero, Case Rosse, Colle degli Abeti, La Rustica, Lunghezza, Sant’Alessandro e Villaggio Prenestino. L’esposto è solo una delle tante azioni compiute in questi quattro anni per chiedere il ritorno dei carabinieri a Settecamini. 

AGGRESSIONI E RAPINE
«I furti sono aumentati, negli ultimi mesi almeno una decina.

Parliamo di rapine in casa o all’interno di attività commerciali e di furti d’auto. Senza la caserma è messa a repentaglio la sicurezza e l’incolumità di circa 150 mila cittadini. L’assenza di un presidio in prims favorisce la piccola criminalità che così agisce senza timori. La sola presenza svolgeva una funzione rassicurante per i cittadini ed era un deterrente per i malintenzionati. In secundis scoraggia le vittime a fare denuncia. Questo perché per farlo bisogna recarsi o a San Basilio o a Guidonia» denuncia Khaty Crimeni, avvocato e presidente del Comitato di quartiere di Settecamini. In seguito al trasferimento della Caserma dei Carabinieri, come comprovato dalle numerose denunce sporte presso le viciniori sedi competenti, nell’area è stata registrata una escalation di furti: nelle case, nelle attività commerciale, su e di auto, ma anche le aggressioni. «La presenza del campo rom di Via di Salone con l’omonima stazione posta nelle vicinanze (parzialmente inattiva perché non ci sono le condizioni minime di sicurezza), le stazioni ferroviarie della Rustica e di Lunghezza sono tutti luoghi dove si registrano con molta frequenza raccapriccianti azioni criminose» rimarca ancora l’avvocato Crimeni. 

«ANDREMO FINO IN FONDO»
«Sono quattro anni che aspettiamo, ora basta. Chiediamo che si agisca immediatamente. Vogliamo un risposta a breve giro oppure ci rivolgeremo alla Corte di Giustizia della Comunità europea» dicono ancora i residenti. «La caserma dovrebbe essere realizzata ma, a quanto ne sappiamo, non nell’edificio di via Rubellia – prosegue Crimeni - Noi vorremmo si facesse proprio lì, nella sua sede storica. Il luogo dove è stata per più di un secolo. Ma abbiamo bisogno anche di altri spazi pubblici, come di una biblioteca o un museo».

LA VICENDA
Era l’ottobre del 2018 quando a causa di alcune infiltrazioni d’acqua, è stata chiusa la stazione dei carabinieri di via Rubellia. Un presidio dell’Arma ormai “storico” per il quartiere: venne inaugurato nel lontano 1916. I militari in tutto questo periodo non hanno mai fatto mancare la loro presenza sul territorio (il presidio con la pattuglia viene garantito sempre, notte e giorno), ma fisicamente la stazione è diventata quella di Guidonia. Il problema, quindi, resta solo nel caso in cui si abbia bisogno della sede, come nel caso di una denuncia di furto. «I soldi per la caserma ci sono» aveva dichiarato a dicembre dello scorso anno Massimiliano Umberti, presidente del IV Municipio. Nei fatti però i lavori non sono ancora iniziati e la rabbia di associazioni e comitati aumenta ogni giorno. Nessuna resa per il quadrante est che come annunciato sono pronti a rivolgersi alla Corte di Giustizia della Comunità europea.

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