Il malore poi l'ultimo abbraccio prima di morire tra Raul e Giuseppe, dramma in casa a Roma

I vigili del fuoco li hanno ritrovati a letto

Il malore poi l'ultimo abbraccio prima di morire tra Raul e Giuseppe, dramma in casa a Roma
Il malore poi l'ultimo abbraccio prima di morire tra Raul e Giuseppe, dramma in casa a Roma
di Emiliano Bernardini
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Domenica 30 Gennaio 2022, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 01:30

Quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta li hanno trovati entrambi distesi sul letto. Uno vicino l'altro quasi stretti in un abbraccio. Erano così da un paio di giorni. Raul M. 72 anni morto a causa di un malore improvviso e Giuseppe, 77 anni, suo compagno nella vita, che nel disperato tentativo di chiedere aiuto aveva avuto un malore. Faceva fatica a muoversi per via di quelle gambe da che un po' lo avevano costretto in casa.

Raul e Giuseppe, l'abbraccio e la morte

 

La flebile voce che chiedeva aiuto nessuno è riuscito a sentirla.

E' rimasto aggrappato alla vita con tutte le forze che aveva. I medici lo hanno trovato privo di sensi, ma vivo. Con una gravissima crisi respiratoria. Ora è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo.

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L'allarme è stato lanciato da un conoscente che non riusciva a mettersi in contatto con loro. E così ha chiamato sia i vigili del fuoco sia l'ambulanza temendo il peggio. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della stazione Trastevere. Il dramma della solitudine si è consumato in via Giovanni da Castelbolognese in zona Porta Portese. Nella palazzina al numero 30 Raul e Pippo (così lo chiamavano tutti) erano conosciutissimi. «Raul l'avevo visto una settimana fa, Giuseppe, invece, dall'inizio della pandemia si era rinchiuso in casa» racconta una delle condomine. Entrambi vivevano da anni al secondo piano della scala A del condominio un tempo appartenente alle Ferrovie dello Stato.

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DISPIACERE E LACRIME
All'ora di pranzo la tranquillità del sabato è stata scossa dalle sirene. «Ho sentito come delle martellate ma all'inizio non ho capito di cosa si trattasse, poi mi sono affacciata e ho visto che stavano entrando al secondo piano medici e carabinieri. Un dispiacere enorme» racconta Martina che in quel condominio c'è nata e cresciuta. Giuseppe era conosciutissimo perché per anni, insieme al suo barboncino Arci, aveva organizzato una befana per tutti i bambini che vivevano lì. «Suonava la campanella la mattina del sei gennaio e tutti correvamo nell'androne della scala dove trovavamo un regalo per ognuno di noi» prosegue ancora Martina. Molti piangono.

 

«Due bravissime persone» raccontano gli altri inquilini che si sono stretti in un abbraccio virtuale. Ora sarà l'autopsia a stabilire con esattezza cosa sia successo. Da un primo esame il medico legale ha stabilito che la morte di Raul è avvenuta per arresto cardiocircolatorio. Il suo compagno si è sentito male a sua volta ma, a causa della difficoltà che aveva nel muoversi, non è riuscito a muoversi. Sono rimasti cosi per un paio di giorni. Entrambi sono risultati positivi al covid. Nell'appartamento che versava in condizioni non proprio ottimali i paramedici hanno fatto molta fatica a muoversi. Hanno impiegato parecchio tempo per riuscire a trascinare Giuseppe fuori e trasportarlo d'urgenza al San Camillo dove versa in condizioni molto gravi. Nei prossimi giorni l'autopsia sul corpo di Raul chiarirà le cause del decesso.

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