Roma, il nuovo Bambino Gesù si sposta al Portuense: il progetto di un maxi-polo al Forlanini

Nel progetto con governo, Comune e Regione anche Spallanzani e San Camillo

Roma, il nuovo Bambino Gesù si sposta al Portuense: il progetto di un maxi-polo al Forlanini
Roma, il nuovo Bambino Gesù si sposta al Portuense: il progetto di un maxi-polo al Forlanini
di Francesco Pacifico
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Sabato 17 Settembre 2022, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 12:06

Dalle pendici del Gianicolo al Portuense, a meno di 5 chilometri di distanza: il Bambino Gesù, una delle massime eccellenze pediatriche europee, è pronto a trasferirsi nei locali dell'ex ospedale Forlanini. Anche per creare una grande cittadella della salute, sfruttando le sinergie con i vicini San Camillo e Istituto Spallanzani. Il progetto - nato da un'intuizione dell'attuale presidente Mariella Enoc - vede assieme l'Ospedale del Papa, il governo, la Regione Lazio e il Comune di Roma, che nei prossimi giorni dovrebbero firmare un memorandum per avviare la macchina del trasferimento.

Da anni la direzione del Bambino Gesù chiede alle istituzioni nuovi spazi perché la sede storica ospitata dalla fine dell'Ottocento nel convento di Sant'Onofrio è sempre più angusta rispetto alle esigenze di una struttura che, comprendo anche le sue cinque filiali, gestisce 627 posti letto e nel 2021 ha registrato 2,4 milioni di prestazioni ambulatoriali, 80mila accessi al pronto soccorso, 28mila ricoveri e 31.500 interventi chirurgici.

Senza contare la localizzazione (al Gianicolo) per quanto centrale ma mal collegata con i mezzi pubblici, l'accesso al pronto soccorso in una curva, le ristrette metrature nelle corsie dove sono ricoverati i giovani malati.

PER LE FAMIGLIE
Da qui l'idea di spostare questa realtà nei locali dell'ex Forlanini, chiuso definitivamente nel 2015, che può garantire quasi il doppio degli spazi. Necessari anche per costruire delle residenze per ospitare le famiglie dei piccoli malati, visto che un terzo delle quali proviene da altre regioni d'Italia. Nel piano di fattibilità che i vertici del nosocomio di proprietà della Santa Sede hanno presentato nei mesi scorsi al governo - le interlocuzioni tra i vari soggetti vanno avanti da circa cinque mesi - sono previsti corsie più grandi, che in futuro potrebbero anche garantire un aumento dei posti letto, nuovi locali per la riabilitazione e per rafforzare alcune attività come la trapiantistica, sfruttando per i trattamenti anche il parco circostante. Non saranno spostate le sedi distaccate del Bambino Gesù come quelle di Santa Marinella, Palidoro, Passoscuro, San Paolo e Baldelli.
Ma il piano ha anche una valenza strategica: portare il Bambino Gesù nello stesso pezzo di Roma che ospita lo Spallanzani, il San Camillo e la sede della Croce rossa può permettere di creare un polo d'eccellenza ospedaliero d'eccellenza nella Capitale, garantendo da un lato ai malati un'assistenza completa e dall'altro rafforzando l'attività di ricerca di queste strutture (sia il Bambino Gesù sia lo Spallanzani sono due Ircss, due istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) che già durante la pandemia hanno collaborato per la cura al Covid.

Spiega l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: «C'è un doppio vantaggio da questa operazione: intanto si recupera patrimonio pubblico e si lascia il Forlanini alla missione originaria, quella dell'assistenza. Ma si crea anche un quadrilatero europeo della salute con 2 Ircss. Il beneficio è sia per le cure ai pazienti, per esempio al San Camillo è presente un reparto di ostetricia che manca al Bambino Gesù, sia sul fronte della ricerca». Nei prossimi giorni le parti coinvolte dovrebbero firmare un memorandum, da lasciare in eredità al prossimo governo, per avviare e velocizzare la macchina burocratica. Dalla conclusione della conferenza dei servizi ci vorranno circa 36 mesi per completare il trasferimento delle attività dal Gianicolo al Portuense.

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