Il Terminillo al tempo del Covid: in attesa della neve e degli impianti la “montagna di Roma” fa il pieno di turisti

Il Terminillo al tempo del Covid: in attesa della neve e degli impianti la “montagna di Roma” fa il pieno di turisti
di Giacomo Cavoli
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Venerdì 20 Novembre 2020, 14:55 - Ultimo aggiornamento: 16:23

Tutto il Lazio chiama il Terminillo, la montagna di Roma. Soprattutto negli ultimi fine settimana, fra appartamenti, bar e ristoranti della stazione appenninica si registra il tutto esaurito garantito dai reatini e da un evidente ritorno di turisti romani, in due mesi come quelli di ottobre e novembre che invece, per antonomasia, al Terminillo sono sempre stati sottotono. E' il paradossale effetto prodotto dalla paura del Covid e dal Lazio che continua a mantenersi in zona gialla, consentendo così gli spostamenti tra una provincia e l'altra e quindi soprattutto dalla capitale, garantendo sfogo alla voglia d'evasione generata dalle restrizioni. E' già a partire da oggi le previsioni meteo promettono un brusco calo delle temperature e qualche primo fiocco di neve.

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Alberghi pronti

I primi ad accorgersi che le previsioni di un inverno che si immaginava totalmente nero stavano invece invertendo la rotta sono stati hotel, bar e ristoranti, contando le telefonate ricevute e le persone a spasso per Terminillo nei week end e persino durante la settimana, in due mesi come quelli di ottobre e novembre che, per antonomasia, sono sempre stati sottotono: “Da quando è cominciata la divisione per colore delle Regioni, con il Lazio che è rimasto zona gialla, nell’ultimo mese abbiamo notato che c’è una forte volontà di evasione dai grandi cluster cittadini e il volume delle chiamate è triplicato, perché le persone che ci dicono di non sapere dove andare trovano nel Terminillo una località che offre loro un contesto naturalistico importante, servizi, strutture sulle piste da sci, la vicinanza con Roma e le caratteristiche del distanziamento sociale – spiega il presidente di Federalberghi Rieti, Michele Casadei – Questo sentimento resta per ora a livello di indagine e spesso ancora non si finalizza nella prenotazione di una camera d’albergo, perché c’è molta incertezza e le persone chiedono lumi anche sulle eventuali riaperture delle piste. Ma se i nuovi Dpcm lo consentiranno, questo potrebbe essere un inverno particolarmente premiante per il Terminillo, a patto che il Lazio resti zona gialla”.

Insomma, l’effetto Covid in inverno potrebbe far replicare il boom già vissuto durante l’estate quando, tra luglio e agosto - con picchi di presenze che durante i giorni di Ferragosto non si registravano da anni – il Terminillo è tornato ad essere la meta degli anni d’oro, invaso soprattutto dai romani: “Potenzialmente, potrebbe verificarsi lo stesso grande afflusso turistico che si è registrato quest’estate sull’onda del turismo di prossimità – prosegue Casadei – Considerata l’incertezza, c’è poca possibilità di programmare, ma grazie alle prenotazioni online e alle offerte disponibili via internet in tempo reale la stagione invernale potrebbe subire uno scossone positivo come quest’estate, quando sembrava che dovesse verificarsi un’ecatombe e invece nel giro di dieci giorni era tutto esaurito come non si verificava da vent’anni, con una richiesta alle stelle che ha collocato Terminillo al top dell’offerta, saturandolo in una settimana.

Bisognerà comunque farsi trovare pronti – ammonisce il numero uno di Federalberghi Rieti – Ciò di cui ora Terminillo necessita sono infatti investimenti strategici da parte della Regione Lazio per confezionare un’offerta che sia attraente. Per riuscire a massimizzare questo risultato è necessario che coloro che sono deputati a intervenire capiscano che serve strutturare un’offerta all’avanguardia, perché questo può essere il momento decisivo del Reatino e del Terminillo come luogo di prossimità. Il Lazio ha l’ottanta per cento del territorio che si trova in collina e in montagna e vogliamo capire quali siano gli strumenti di rilancio messi in campo dalla Regione, dato che la situazione attuale colloca la montagna al top delle preferenze”.

GESTORI DI BAR E RISTORANTI INCREDULI

Tra baristi e ristoratori, lo stupore nel vedere Terminillo animato nei mesi più inconcludenti dell’anno appare come un miraggio, nell’anno nero del Covid: “Ottobre e novembre, che storicamente sono due mesi morti, si stanno rivelando buoni da un punto di vista delle presenze, grazie al tempo che sembra reggere e anche perché il Lazio è ormai circondato da zone rosse o arancioni, per cui se i romani vogliono evadere scelgono il mare, i laghi o il Terminillo – riflette Ippolito Matteucci, gestore di “Sfizi di Iri”, in piazzale Pian De’ Valli – Le presenze non sono però soltanto nei week end ma anche durante la settimana: c’è gente che passeggia e che, anziché fare smart working a Roma, ha scelto di portarselo nella seconda casa al Terminillo. Lo scorso fine settimana, ad esempio, nella Capitale i grandi centri commerciali erano chiusi e così le persone si sono riversate qui. Certo, ogni giorno dopo le 18 la maggior parte delle persone va via e i dubbi che ora ho riguardano soprattutto il fatto che regioni rosse come l’Abruzzo o arancioni come l’Umbria potrebbero riuscire a riaprire per Natale, mentre noi potremmo rischiare di diventare arancioni o rossi proprio in quel periodo. Bisognerà poi capire se cambierà l’idea del governo sulla riapertura degli impianti”.

“Con le temperature ancora così elevate è senz’altro un novembre anomalo, ma la preoccupazione ora è per quest’inverno, quando dovremo fronteggiare i posti a sedere limitati all’interno del locale – raccontano dal bar e tavola calda “Terminillo” di via dei Villini – Paradossalmente, però, stiamo lavorando di più rispetto agli anni passati perché il Covid ha avuto un effetto boomerang, portando le persone a riscoprire posti di montagna come il Terminillo. E’ un movimento che si è innescato con il boom di quest’estate e che, soprattutto nel fine settimana, mostra come stia cambiando anche il target dell’età, con molti più giovani che arrivano qui”

SECONDE CASE APERTE IN ANTICIPO

Una riscoperta del Terminillo che, al momento, non ha fatto lievitare il prezzo degli appartamenti ma, anzi, ha spinto più di qualcuno a togliere dal mercato le stanze messe in vendita, rivalutando la possibilità di goderne per sé: “Sì, è vero, a novembre si sta riscontrando una presenza un po’ più elevata di proprietari e affittuari di appartamenti rispetto agli anni precedenti – conferma Gabriele Oliverii, responsabile dell’agenzia “Immobiliare Terminillo” – Qualcuno ha persino anticipato il periodo d’affitto, anche per trascorrere un’eventuale zona rossa al Terminillo e non nella prima casa. In generale, c’è una riscoperta della casa al Terminillo, quando invece chi ce l’ha, di solito, se lo ricorda soltanto durante le festività”.

L’INCOGNITA DEGLI IMPIANTI

Ad apparire invece ancora piuttosto incerto è il destino degli impianti di sci, in attesa che il governo fornisca indicazioni sull’eventuale riapertura delle piste, chiuse con il Dpcm del 25 ottobre: “La nostra scuola sci è già pronta ad affrontare la stagione rispettando tutte le normative anti-contagio – spiega Simone Munalli, direttore della “Scuola Sci Terminillo” – Già da anni lavoriamo infatti con la prenotazione online che abbiamo rafforzato nel corso degli ultimi mesi e stiamo mettendo ordine anche fra i test da far effettuare ai nostri maestri e con quale cadenza. Ma tutto è soggetto alla decisione del governo di riaprire gli impianti da sci: dalle indicazioni che potrebbero arrivare dopo il 3 dicembre, gli impianti potrebbero infatti riprendere a funzionare con prescrizioni come il ticket online per smaltire le file, pieno carico e obbligo di mascherine per gli impianti installati all’aperto e carico al 50 per cento per le funivie. Sembra che, in questo senso, una linea si sia trovata, perché secondo il parere del comitato tecnico-scientifico, applicando delle accortezze il rischio sarebbe limitato – prosegue Munalli – Tant’è che in Piemonte e a Bolzano le società gestrici degli impianti hanno ricevuto rassicurazioni sul poter avviare l’innevamento artificiale, che ha un costo piuttosto elevato. Anche perché, se se già da settembre avevamo idea che non saremmo riusciti a sfruttare le settimane bianche delle scuole, ora mettere la croce sul turismo locale sarebbe la mazzata definitiva”.

RIAPRE ANCHE L’UFFICIO TURISTICO

Nel frattempo, grazie ad una convenzione stipulata tra la Regione Lazio e la società non profit “Terminillo Ski Academy”, dal 26 agosto ha riaperto i battenti anche l’ufficio turistico nella sede dell’ex Azienda Autonoma del Turismo, ora di proprietà della Regione. A gestire il rinnovato ufficio, chiuso ormai da anni, sono il presidente dell’Academy Alessandro Troìa e il vice Alberto Mendia che, con competenza e professionalità, hanno ridato vita ad un servizio sulla cui assenza, negli anni passati, si sono susseguiti sempre buoni propositi ma mai nulla di concreto, fino ad oggi: “La riapertura dell’ufficio è stata ben accolta da tutti, soprattutto dai tanti turisti che, con una media anche di 25 persone al giorno nel mese in cui l’ufficio è rimasto aperto, sono passati per chiedere informazioni sul Terminillo e sul Lazio – raccontano Troìa e Mendia – Le domande più frequenti? Sicuramente quelle riguardanti i sentieri di montagna da poter percorrere, sui cammini di fede di San Francesco e San Benedetto e sul Lazio in generale, oltre ad usufruire molto del materiale promozionale che ci è stato messo a disposizione dalla Regione. Ora, se il Lazio non sarà zona rossa, riapriremo da inizio dicembre fino ad aprile”.

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