​Vaccini nel Lazio, Junior day per i 12enni: «Pronte 10 mila iniezioni»

Vaccini nel Lazio, Junior day per i 12enni: «Pronte 10 mila iniezioni»
​​Vaccini nel Lazio, Junior day per i 12enni: «Pronte 10 mila iniezioni»
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 6 Giugno 2021, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 10:36

Si chiama “junior day” e sarà il primo appuntamento della campagna anti-Covid per i ragazzini di Roma e provincia. L’avvio delle vaccinazioni dai pediatri è previsto dal 15 giugno in poi, ma l’assessore alla Sanità di Zingaretti, Alessio D’Amato, ha deciso di anticipare i tempi. E così il prossimo fine settimana i grandi hub apriranno le porte anche ai minori, per la fascia 12-16. Posti limitati: «Sono pronte 10 mila dosi», spiega D’Amato. Il siero che sarà iniettato è Pfizer, autorizzato per gli adolescenti prima dall’Ema e poi dall’agenzia italiana del farmaco. Sabato e domenica è stato testato un primo “junior day” nella provincia di Rieti - con numeri piccoli, circa 200 punture - il modello ha funzionato e così sarà replicato tra pochi giorni nella Capitale. Per prenotarsi si passerà sempre dal sistema regionale: non è ancora chiaro se sarà adottata la piattaforma per i vaccini ordinari (il sito è prenotavaccino-covid.regione.lazio.it) oppure l’app Ufirst, che è stata sfruttata per regolare gli accessi agli open day di AstraZeneca, tramite ticket virtuali che hanno evitato gli assembramenti.

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I TEMPI

Nel Lazio la “spallata” al virus annunciata per giugno dal commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo è già stata in parte assestata. Come rimarcava ieri l’Unità di crisi Covid, nella regione sono stati appena superati i 3,7 milioni di vaccini, a conti fatti oltre un cittadino su due ha ricevuto almeno la prima dose. Due giorni fa, sabato, sono state caricate e iniettate 64mila siringhe in tutto il Lazio, un record dall’inizio della campagna di vaccinazione. 
Ora è il turno dei più giovani: dal 13 giugno in poi saranno cancellate le fasce d’età.

Vaccini per tutti, dai 17 anni in su. Due giorni dopo, il 15, le famiglie con figli dai 12 ai 16 anni potranno riservare un appuntamento contattando il pediatra di libera scelta o il medico di base, se ha in carico il piccolo paziente. Al contrario di quanto è avvenuto per gli adulti, per i minori i grandi hub svolgeranno un ruolo marginale: il grosso delle iniezioni avverrà negli studi.

VIA I MEGA-CENTRI
Le grandi strutture gestite dalle Asl, cruciali nella prima fase della vaccinazione, saranno via via smantellate a partire da settembre. Col Covid destinato a diventare un male endemico, si tornerà allo schema classico, col vaccino dal medico di fiducia, come avviene da anni per l’antinfluenzale. Per i più piccoli sarà così fin dall’inizio. L’unica eccezione, i “junior day” che prenderanno il via nel fine settimana e andranno avanti per tutto il mese.

Tra pochi giorni, l’11 giugno, 2.800 dottori di famiglia del Lazio compariranno sul portale di prenotazione regionale, gli appuntamenti saranno disponibili dal 14 in poi. «Si potrà scegliere anche un medico diverso dal proprio», spiega Pier Luigi Bartoletti, il segretario romano della Fimmg (federazione medici di medicina generale). Circa 1.200 camici bianchi non hanno aderito alla call della Pisana, ma la Regione è stata chiara: se un medico si rifiuta di vaccinare, deve comunque indicare una soluzione ai propri assistiti, dirottandoli verso i colleghi disponibili. I medici oggi stanno lavorando principalmente con Pfizer e AstraZeneca, riprende Bartoletti, ma da qualche giorno alcuni studi hanno iniziato a ricevere le boccette del mono-dose Johnson & Johnson.
 

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