Fosse stato per loro non avrebbero mai smesso di vaccinare ma poi con le dosi - soprattutto Pfizer - arrivate a singhiozzo per i medici di famiglia si era tirato il freno a mano: sì ai richiami ma non alle somministrazioni delle prime dosi che sarebbero proseguite negli hub fino a dopo Ferragosto. E invece complice anche il “raddoppio” delle consegne di Moderna, l’altro vaccino a m-Rna usato nella campagna, i camici bianchi hanno ripreso a vaccinare i propri pazienti non soltanto per i richiami. «Le disponibilità ci sono - spiega Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale - perché abbiamo qualcosa in più su Moderna e questo ci permette di coprire le seconde dosi ma anche di tornare ad avviare il ciclo di immunizzazione per diverse persone, giovani soprattutto». Che sono poi i grandi protagonisti di questa “stagione” non soltanto perché devono essere vaccinati ma perché nei casi “scoperti” con le resse e gli assembramenti serali contribuiscono ad innalzare l’indice dei contagi che resta comunque dentro paramenti di non allarme.
Le consegne
La Regione Lazio anche nelle prossime settimane riceverà più dosi del vaccino Moderna.
La giornata
Intanto sul fronte dei contagi ieri i nuovi casi nel Lazio sono stati 845 (nove in meno su venerdì) ma salgono i positivi a Roma: 558 rispetto ai 544 del giorno precedente. Aumentano complessivamente anche i ricoveri (più 13 per un totale di 196) e, di due unità, le occupazioni in terapia intensiva: 32. Le vaccinazioni marciano speditamente anche negli hub. In tutto ieri si è superata la quota di 6,5 milioni di somministrazioni ed entro la prima settimana di agosto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato promette di arrivare «all’80% di cittadini che avranno concluso il percorso vaccinale». Un 10% in più rispetto alle previsioni di qualche giorno fa.
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