Corre il programma vaccinale del Lazio che ha già tagliato il primo traguardo: il 55% della popolazione infatti, è attualmente “protetto” dal Covid per aver ricevuto almeno una dose di vaccino o per aver contratto il virus. Il primo indicatore arriva dal numero dei nuovi positivi. Dopo una settimana in continua discesa, ieri si è fermato a 174 nuovi casi nella Capitale e 308 in tutta la Regione. Ora anche il piano vaccinale è a una svolta e viaggia su un doppio binario. Con l’obiettivo di togliere le fasce d’età e i target di riferimento. E allo stesso tempo, di allargare il numero dei vaccinatori. Ecco perché dopo la lista delle farmacie già inserite nella piattaforma regionale, ora tocca ai medici di base. È solo una questione di giorni: i tecnici stanno già lavorando al sistema informatico e poi si potrà prenotare il siero.
L’ipotesi è di partire dalla prima settimana di giugno. Ma questa volta ai camici bianchi, i primi a essere reclutati lo scorso gennaio per immunizzare i pazienti over 80 con il Pfizer, verranno consegnate anche dosi di Moderna e Johnson & Johnson.
La modalità
«Il nostro compito con le prossime forniture sarà quello di recuperare chi, tra i 44 e i 79 anni, ancora non è stato vaccinato» conferma Fabio Valente, vice segretario della Fimmg di Roma: «Rispettando i criteri dalla Regione Lazio e le indicazioni. Ci sarà anche il vantaggio, per recuperare gli indecisi, che come medici di base abbiamo un rapporto più diretto. La vera svolta per noi - conclude Valente - è per la somministrazione del monodose. Siamo in attesa di capire quante dosi ci verranno assegnate per poi organizzarci». Con la platea di chi potrà mettersi in lista dal medico di base, che si allarga già da oggi con la nuova fascia che può accedere alle prenotazioni: i nati tra il 1978 e il 1981.
La giornata
Con il piano vaccinale al giro di boa, tutti gli indicatori sanitari continuano a registrare la flessione positiva. Non solo per il numero dei nuovi positivi: «Il rapporto tra positivi e tamponi è al 2,8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 1,1%» ha spiegato l’assessora alla sanità laziale Alessio D’Amato. Secondo l’ultimo bollettino regionale, sono in calo i ricoveri, 1176 (-43) e le terapie intensive 185 (-9). Ma sale a 16 (+5) il numero dei decessi.