Vaccini Lazio, Johnson&Johnson dai medici di base e green pass dalla prima dose

Vaccini Lazio, Johnson&Johnson dai medici di base e green pass dalla prima dose
Vaccini Lazio, Johnson&Johnson dai medici di base e green pass dalla prima dose
di Francesco Pacifico
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Lunedì 10 Maggio 2021, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 16:39

Non solo gli appuntamenti presso gli hub e, dal 20 giugno, le farmacie. Entro la fine di maggio si potrà prenotare anche attraverso il portale regionale Salutelazio.it la somministrazione del vaccino dai medici di base. I quali inizieranno presto a iniettare anche il farmaco di Johnson&Johnson, più maneggevole perché non necessita del richiamo e può essere stoccato in frigoriferi con temperature tra gli zero e i -5 gradi. In attesa di lanciare gli open day, la Regione rivede tempi e modalità della sua campagna vaccinale. Anche perché, con l’estate alle porte, deve accelerare sull’immunità di gregge del Lazio per permettere ai suoi abitanti di muoversi più liberamente per le vacanze. In quest’ottica, la Direzione sanitaria è pronta a concedere il green pass anche a chi ha avuto la prima dose, senza aspettare la seconda.

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Oggi l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, incontrerà i medici di base dopo che il principale sindacato, il Fimmg, ha annunciato lo stato di agitazione e ha accusato la Regione «di aprire ogni giorno nuovi hub per la somministrazione di vaccini, contingentando le dosi richieste» dalla categoria.

Per la cronaca, i dottori hanno presentato in Prefettura tutta la procedura e sono pronti a lasciare le commissioni regionali per la programmazione dell’attività sanitaria, ma non hanno reali intenzioni di sospendere le somministrazioni nei loro studi. Dal canto suo, D’Amato - dopo aver smentito di aver lesinato le fiale - ha fatto sapere: «Li ascolteremo, faremo il punto sulle strategie vaccinali e sulle loro richieste avanzate». 

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A oggi sono 3mila i medici di base nel Lazio che hanno aderito al programma vaccinale: se avessero le dosi necessarie a disposizione, potrebbero garantire circa 200mila inoculazioni a settimane, indispensabile per raggiungere le due milioni al mese, senza le quali non si arriverà mai all’immunità di gregge prima dell’estate. Per ricucire con la categoria, D’Amato mettere due misure al vertice di oggi: come detto, si potrà prenotare l’appuntamento per la somministrazione negli studi medici anche dal portale regionale. Infatti nella “tendina” dove oggi sono presenti le disponibilità negli hub e da dove dal 20 ci saranno anche le farmacie, saranno inseriti anche gli indirizzi dei dottori che iniettano i vaccini. Al riguardo, lo stesso D’Amato s’impegnerà a fornire alla categoria anche il farmaco marcato Johnson&Johnson, al momento utilizzato nel centro di Valmontone e prossimo a essere consegnato ai farmacisti.

LE CONSEGNE
Da via Cristoforo Colombo spiegano che, a maggio, dovranno fronteggiare un deficit di circa 200mila dosi: un milione e mezzo sono le prenotazioni effettuate, 1,3 milioni sono invece le fiale già inviate o prossime a essere consegnate. Da giugno questo gap, anche grazie a J&J, dovrebbe essere superato. Ieri l’assessore D’Amato ha annunciato che «sono esauriti gli slot disponibili per la prenotazione del vaccino Pfizer per il mese di maggio, prenotate tutte le dosi disponibili. Sono disponibili invece 100mila per AstraZeneca e il monodose di Johnson & Johnson. Ricordiamo che tutti i vaccini sono sicuri ed efficaci. È importante prenotare i primi slot disponibili». Anche se nessuno lo dice, si vuole accelerare sull’uso di AZ, perché accanto a 160mila richiami con questo farmaco, ci sono 40mila dosi che a oggi ancora nessuno ha scelto. 

Due le strade su questo fronte: open day vaccinali come quello che si è tenuto sabato e domenica a Rieti oppure un’opera di convincimento sui riottosi con i medici di base, anche sfruttando il fatto che i tempi per l’appuntamento per la prima dose sono più brevi con questo prodotto. Ma parallelamente non mancano persone che non vogliono fare AZ perché temono di dover fare il richiamo tra luglio e agosto e non poter andare in vacanza. Anche per questo la Regione è pronta ad anticipare il governo italiano e fornire il pass vaccinale già dopo la prima inoculazione. Sul modello britannico, questo certificato dovrebbe essere sufficiente anche per poter prendere un aereo o fare attività sportive in luoghi dove è più difficile mantenere il distanziamento.
 

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