Roma, corruzione, truffa e falso all'Ufficio del condono: sei arresti, preso anche funzionario del Comune. Raggi: «Una vergogna»

Roma, corruzione, truffa e falso all'Ufficio del condono: sei arresti, preso anche funzionario del Comune. Raggi: «Una vergogna»
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 14:09

Corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione. Tutto nel condono edilizio, a Roma. I Carabinieri della Compagnia Roma Eur, a conclusione di una complessa e articolata attività d'indagine, hanno eseguito un'ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 indagati. «Vergognosi episodi di corruzione e truffa che vedono coinvolti funzionari Comune e Risorse per Roma. Fiera del dipendente che ha denunciato mele marce. Grazie a Carabinieri e inquirenti per indagini. Noi sempre con lavoratori onesti e contro l'illegalità», commenta la sindaca di Roma Virginia Raggi.

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Le indagini hanno consentito di riscontrare irregolarità nella trattazione delle pratiche di condono edilizio commesse da quattro dipendenti della Società «Risorse per Roma spa» appaltata dal comune di Roma per la gestione dell'Ufficio Condono, un funzionario del comune di Roma e un geometra, libero professionista, che hanno agevolato i privati richiedenti nella favorevole approvazione delle pratiche in danno della Pubblica Amministrazione. In particolare, i pubblici impiegati, richiedevano indebiti compensi in denaro dai privati che avevano in pendenza l'istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi.

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Le indagini sono partite nel mese di settembre del 2016, quando un funzionario della società
Risorse per Roma spa, in servizio all'ufficio Condono Edilizio, ha denunciato di aver ricevuto uno scritto anonimo contenente esplicite minacce nei suoi riguardi. L'uomo ricollegava l'evento alla sua attività professionale, in particolare al fatto di aver riscontrato anomalie amministrative su diverse pratiche afferenti ai condoni di unità immobiliari. Le indagini hanno consentito di riscontrare irregolarità nella trattazione delle pratiche di condono edilizio commesse da quattro dipendenti della Società Risorse per Roma, appaltata dal Comune di Roma per la gestione dell'Ufficio Condono, un funzionario del Comune di Roma, e un geometra, libero professionista, che hanno agevolato i privati richiedenti nella favorevole approvazione delle pratiche in danno della pubblica amministrazione.

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In particolare, i pubblici impiegati, richiedevano indebiti compensi in denaro dai privati che avevano in pendenza l'istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi. Nel corso delle indagini sono state individuate le pratiche oggetto di condotte corruttive con le necessarie verifiche presso l'ufficio del Condono Edilizio che hanno consentito di riscontrare gli elementi informativi raccolti e quindi addebitare a ognuno degli indagati chiare responsabilità nelle singole imputazioni per fatti di corruzione, per diverse centinaia di migliaia di euro, dettate da un sistema consolidato da diverso tempo che agiva con spregiudicata determinazione, stabilmente asserviti all'interesse privatistico attraverso il sistematico ricorso ad atti contrari ai doveri di ufficio. Al termine delle indagini i carabinieri hanno eseguito gli arresti domiciliari per sei persone accusate di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione.

Nel corso dell'esecuzione dell'ordinanza cautelare degli arresti domiciliari a sei persone per corruzione all'ufficio Condono, i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Roma-Eur hanno notificato il decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, con cui è stato disposto il sequestro dei conti correnti di alcuni degli indagati per un valore di 455.000 euro. 

«Oltre alle mele marce esiste un mondo di lavoratori dalla schiena dritta, pronti a denunciare episodi di illegalità. Il dipendente che ha denunciato i fatti agli inquirenti ha infatti permesso di bloccare un meccanismo di corruzione. Sono orgogliosa di lui e di chi, come lui, si espone ogni giorno a difesa e tutela dei cittadini. Al nostro dipendente, alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri, va il mio più sentito ringraziamento». Così in una nota Virginia Raggi.

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