Scuola, a Roma partenza con lo sciopero: ma il rientro è una festa

Scuola, partenza con lo sciopero: ma il rientro è una festa
Scuola, partenza con lo sciopero: ma il rientro è una festa
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 13 Settembre 2021, 22:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 13:32

Green pass, mascherine, ingressi scaglionati ma anche scioperi e mancanza di insegnanti. Il ritorno a scuola per alcuni studenti e genitori del Lazio si è trasformato in un percorso ad ostacoli. Brutta sorpresa ieri mattina, cancelli chiusi in qualche istituto e un cartello di avviso: «A causa di uno sciopero ANIEF e SISA per l’intera giornata lo svolgimento delle attività didattiche e la vigilanza sugli alunni non sono garantiti». E’ successo all’istituto comprensivo Piazza Winckelmann con famiglie nel panico e i bambini delle elementari rispediti a casa. Accolti solo i bimbi dell’asilo. Stesse scene anche all’Ic via dell’Areoporto in via Giovanni Bosco.

Chiuso anche il Liceo Scientifico “Primo Levi” da giorni in una chat dei genitori circolavano perplessità circa l’effettiva riapertura della scuola.

E così è stato. Anche se lo sciopero di pochi non è riuscito a rovinare la festa di tanti. Ma al li là di qualche disagio ieri il ritorno a scuola è stato accolto con grande soddisfazione da docenti e alunni. Abbracci e sorrisi fuori da molti licei. La fine della dad ha rappresentato un sollievo per molti ragazzi. Ritrovare la quotidianità e il contatto è stata la gioia più grande della giornata di ieri. «Finalmente torniamo in classe. Non avrei mai pensato di dirlo ma dopo un anno e mezzo a casa non vedevo l’ora di rivedere i miei amici. Anche i professori» dice Marco Merola dell’ultimo anno del Liceo Socrate: «Torno alla normalità dopo che io insieme a tutta la mia famiglia ci siamo contagiati». Scene di festa anche al Liceo Giulio Cesare dove in molti sono addirittura corsi in classe.

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QUANTI ASSENTI

Non solo braccia incrociate perché in diversi istituti mancava proprio il personale scolastico. Secondo alcuni dati della Uil ad oggi mancano 2 mila docenti. «Molte supplenze non sono state ancora assegnate e in media, con punte anche di 13 assenti per scuole non solo tra docenti ma anche tra collaboratori scolastici, ogni istituto ha ad oggi un deficit di sei persone» spiega Mario Rusconi presidente dell’associazione nazionale presidi di Roma. Nei giorni scorsi già i sindacati a partire dalla Uil avevano denunciato all’incirca 4 mila supplenze sbagliate nomine di fatto da rifare perché non erano stati calcolati correttamente i punteggi.

Un problema non affatto risolto dall’ufficio scolastico regionale che invece ha riferito numeri di gran lunga inferiori. «Sempre l’ufficio scolastico regionale - prosegue Rusconi - ci ha detto che entro le prossime due settimane la situazione dovrebbe regolarizzarsi, contiamo che sia così altrimenti ci troveremo come lo scorso anno con docenti nominati a dicembre se non addirittura a marzo e il risultato di avere poi dei problemi sulla didattica per decine e decine di ragazzi. Iniziare con il supplente e vedersi poi arrivare il professore ad anno quasi concluso come pure è capitato genera delle problematiche sull’andamento dell’insegnamento».

Altra assenza importante è qiuella delle insegnanti di sostegno: «I dirigenti che dovevano nominarli nella giornata di ieri non sono riusciti a farle in quanto il sistema del Sidi, ovvero il sistema del Ministero, non funzionava e quindi chiediamo al direttore generale dell’Usr Lazio maggiore responsabilità» commenta Saverio Pantuso segretario della Uil scuola. Scioperi, assenze ma anche ritardi.

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Circa 80 dirigenti scolastici e 200 professori pendolari che ieri mattina non sono riusciti ad arrivare in orario in quanto non sono riusciti a prendere la coincidenza da Napoli a Roma. I problemi alla stazione sono iniziati alle sei del mattino per guasti alla linea elettrica. Il personale scolastico è riuscito ad arrivare a Roma solo a tarda mattina. Quando ormai le campanelle per il primo e il secondo turno erano già suonate. Non solo insegnanti perché molto istituti hanno patito la mancanza di collaboratori scolastici, quelli che un tempo venivano chiamati familiarmente bidelli, e che diventano in questa fase con i controlli da garantire agli ingressi per i green pass e le temperature fondamentali per il funzionamento di tutta la macchina organizzativa. 

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