Roma, il degrado frena il turismo. «Incendi, rifiuti e Covid, gli stranieri non si fidano»

Federalberghi, Confesercenti e Fiavet: «Troppe incertezze per contagi e degrado»

Roma, il degrado frena il turismo. «Incendi, rifiuti e Covid, gli stranieri non si fidano»
Roma, il degrado frena il turismo. «Incendi, rifiuti e Covid, gli stranieri non si fidano»
di Fabio Rossi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Luglio 2022, 00:23 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 08:08

L’incertezza per le continue ondate di Covid, la crisi energetica (e i relativi problemi economici), il caos dei voli internazionali. La congiuntura internazionale sta frenando la ripresa del turismo, comunque in crescita rispetto agli ultimi due anni, sotto le rosee aspettative della scorsa primavera. Ma a rallentare il ritorno dei visitatori stranieri a Roma, nelle ultime settimane, «sono state anche le immagini circolate all’estero, dagli incendi ai rifiuti per le strade», spiega Cinzia Renzi, presidente di Assoviaggi Lazio-Confesercenti, che riunisce 1.900 tra agenzie e tour operator tra la Capitale e il resto della regione. «Da due settimane registriamo lo stop a prenotazioni anche per l’autunno - sottolinea Stefano Corbari, presidente regionale della Fiavet, la Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici - Una situazione che dipende dalla nuova ondata di contagi da Covid, ma soprattutto dai grandi problemi che si incontrano negli aeroporti, per volare tra i paesi europei, e dai prezzi altissimi che si trovano in giro, soprattutto sul fronte dei trasporti, che stanno mettendo in seria difficoltà anche gli operatori del settore».

IL TREND
Nelle strutture ricettive della Città eterna si registrano le prime flessioni della crescita partita con la fine dello stato d’emergenza. «Già a giugno ci siamo accorti di un leggero rallentamento, che poi si è consolidato nelle settimane successive, soprattutto in vista dell’autunno - dice Roberto Necci, vicepresidente di Federalberghi - Anche se ci aspettiamo una possibile ripartenza.

Questi mesi ci hanno insegnato una cosa: quando a Roma vengono organizzati grandi eventi, questi aumentano l’attrattività». Se da Civitavecchia gli operatori chiedono un miglioramento dei collegamenti con la Capitale, che non riguardino soltanto i crocieristi, la gran parte degli operatori punta il dito soprattutto sul caos negli aeroporti (anche se Fiumicino sta tenendo meglio degli altri principali scali europei) e sulle incertezze ancora legate all’evolversi della pandemia: «Abbiamo disdette giornaliere dovute a casi di positività, anche sulle crociere per le quali serve fare un tampone per imbarcarsi», sottolinea Renzi. Tanto che i tour operator stanno consigliando a tutti i loro clienti «di sottoscrivere l’assicurazione per l’annullamento, che permette a chi viaggia di stare più tranquillo e a noi di lavorare con maggiore serenità», ricorda Corbari.

LE PROSPETTIVE
Nella Capitale ora si attende il consolidamento dei dati per l’autunno: settembre e ottobre sono tradizionalmente mesi positivi per il turismo della Città eterna, e le iniziative in cantiere potrebbero fare da volano di una nuova ripartenza. Anche perché, passata la primavera, il rallentamento della ripresa si è allargato ai pubblici esercizi. Ma in questo caso il turismo c’entra relativamente: «Stiamo registrando una flessione di clienti, soprattutto nelle periferie, mentre il centro storico sta resistendo - dice Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio - Non siamo più agli incassi di maggio e giugno, ma abbiamo rilevato un calo del volume d’affari intorno 20 per cento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA