Roma, termovalorizzatore: l'Unione Europea promuove l'impianto. Gualtieri incontrerà i sindaci

Il commissario Timmermans: «Meglio questa soluzione che lasciare i sacchi a terra»

Roma, termovalorizzatore: l'Unione Europea promuove l'impianto. Gualtieri incontrerà i sindaci
di Francesco Pacifico
4 Minuti di Lettura
Martedì 17 Maggio 2022, 00:14

Per il termovalorizzatore Roberto Gualtieri ha trovato un importante alleato a Bruxelles: Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Ue con delega al Green Deal. Dopo l’appoggio del governo, che gli ha conferito poteri commissariali, Roberto Gualtieri incassa un mezzo via libera anche dall’Unione europea. Intervistato da Radio 24, Timmermans ha spiegato: «Siamo in contatto con Gualtieri ogni settimana. Dobbiamo trovare una soluzione al problema dei rifiuti a Roma, metterli in terra è una pessima soluzione. È venuto il tempo di risolvere». E sulle strategie, ha aggiunto: «Stiamo lavorando insieme per trovare una soluzione e questo si può fare anche con un termovalorizzatore, se fatto in modo sostenibile».

Se non bastasse ancora Timmermans - amico personale di Gualtieri, con il quale ha visto assieme all’Olimpico la semifinale di Conference League tra Roma e Leicester - ha raccontato di essersi anche speso come consulente sulla tecnologia migliore da utilizzare nella Capitale. Sempre ai microfoni della radio del Sole24Ore ha annunciato: «So che la prossima settimana quando ci sarà la finale fra Roma e Feyenoord a Tirana, i sindaci di Roma e Rotterdam (Ahmed Aboutaleb, ndr) si incontreranno per parlare di questa situazione», per «discutere di gestione dei rifiuti e termovalorizzazione». Aboutaleb dovrebbe quindi spiegare al collega romano pregi e difetti di un termovalorizzatore, visto che è presente nel centro portuale olandese un impianto simile. Dal Campidoglio frenano, perché il primo cittadino romano non avrebbe deciso ancora se assistere il 25 maggio alla partita all’Arena Kombëtare. Anche se Gualtieri sicuramente sentirà Aboutaleb come altri sindaci di città come Copenaghen, Parigi o Londra che smaltiscono i rifiuti bruciandoli per trasformarli in energia. L’Unione europea conosce bene la situazione romana, per aver aperto una procedura d’infrazione per la mancata bonifica dell’ex discarica di Malagrotta.

Ma non è questo l’organismo deputato ad autorizzare impianti per la lavorazione dei rifiuti, anche se ha già fatto sapere che i Paesi membri devono accelerare le attività nel campo dell’economia circolare, privilegiando la trasformazione dei materiali anche rispetto alla produzione di energia nei processi di smaltimento e trattamento dei rifiuti. Visto l’indirizzo, Roma vuole portare il livello di differenziata entro la fine di questa consiliatura vicino al 60 per cento. Adesso si supera di poco il 46 per cento.

A MONTECITORIO

Ieri intanto alla Camera è slittato il via libera definito al decreto Aiuti, dove il governo ha inserito i poteri speciali per il sindaco di Roma proprio per accelerare l’avvio del termovalorizzatore.

Nel testo Gualtieri, non soltanto può inserire l’impianto tra le opere strategiche per il Giubileo sfruttando gli strumenti già ottenuti per velocizzare quelle opere, ma può anche bypassare le restrizioni del piano regionale che non prevede siti di questo tipo e, di fatto, approvare le autorizzazione necessarie senza l’ok della giunta regionale.

A Montecitorio le fibrillazioni nella maggioranza hanno fatto mancare tre volte il numero legale. E tra le tensioni in atto ci sono anche quelle legate ai Cinquestelle, contrarie al termovalorizzatore. Nei giorni scorsi si sono rimpallate voci di possibili accordi tra M5S e Pd per votare un emendamento al decreto Aiuti, che riconosca la necessità di puntare su impianti più vicini al modello di economia circolare. Un testo più di facciata che permetta ai grillini, in giunta con il Pd e Nicola Zingaretti in regione Lazio, di salvare la faccia. Un’ipotesi che non piace a Gualtieri. Il quale, ieri, in videoconferenza ha discusso con gli eletti Dem alla Camera proprio per ricordare «l’importanza di approvare nel decreto i poteri speciali per il termovalorizzatore».

Da parte dei parlamentari è arrivata la promessa di blindare quell’emendamento e di non scendere a compromessi con il M5S. Intanto, se nei giorni scorsi i grillini romani hanno lanciato una raccolta di firme per bloccare l’impianto che sarà costruito a Santa Palomba, ieri i radicali italiani - favorevoli all’opera - hanno risposto con un referendum sul termovalorizzatore. Ha fatto sapere il segretario Massimiliano Iervolino: «A Gualtieri chiediamo di consultare la città sul termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue attraverso un referendum consultivo, perché la storia ci insegna che senza consenso popolare nessun impianto può essere costruito. Con una legittimazione popolare tutto sarebbe più semplice. Non possiamo permetterci altri 5 anni di immobilismo». Approccio diverso a Pomezia, comune che confina con Santa Palomba: il consiglio comunale ha approvato quasi all’unanimità (con i voti favorevoli di Movimento 5 stelle, Pd, Fratelli d’Italia e Lega) un ordine del giorno che dice no alla realizzazione del bruciatore di rifiuti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA