Roma, compra online nitrito di sodio e si uccide a 19 anni: un altro giovane suicida con il veleno del web. E' il terzo caso

Roma, compra online nitrito di sodio e si uccide: un altro giovane suicida con il veleno del web
​Roma, compra online nitrito di sodio e si uccide: un altro giovane suicida con il veleno del web
di Giuseppe Scarpa
4 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Aprile 2021, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 09:43

«Ciao papà, ciao mamma. Ho preso questa decisione». Il video di Fabio, 19 anni, studente appena diplomato al liceo linguistico di Latina, lascia i genitori sgomenti. Un colpo al cuore, inaspettato. È il suo addio, consumato in una camera d’albergo alle spalle della stazione Termini. L’hotel Giglio dell’Opera, un tre stelle dove il ragazzo, la notte del 9 dicembre 2020, si toglie la vita. Quando il padre e la madre disperati vedono il filmato, il loro adorato figlio ormai non c’è più. Una “dolce” morte. Il 19enne si suicida comprando delle sostanze sul web, su Ebay. Un prodotto apparentemente innocuo, il nitrito di sodio, utilizzato nell’industria alimentare come colorante. Tuttavia alcuni grammi, diluiti nell’acqua, insapore e incolore, sono letali.

È la stessa sostanza impiegata da un coetaneo di Fabio per uccidersi, Matteo Cecconi 18 anni a Bassano del Grappa il 26 aprile scorso durante una lezione a scuola con la didattica a distanza. Stessa fine scelta da un altro studente a Roma, Paolo (il nome è di fantasia) di 19 anni, a metà febbraio del 2020 in un Bed and Breakfast.

Il giovane, dopo aver bevuto dal bicchiere zeppo di veleno, si pente e chiama il 112. «Aiutatemi vi prego», dice ai soccorritori al telefono. Quando l’ambulanza arriva Paolo è già morto. Un epilogo tragico su cui indaga la procura di Roma, il pm Giulia Guccione. Così come per Fabio. Gli investigatori si sono subito mossi. 

IL PROGETTO 

Tuttavia lo studente di Latina non avrebbe avuto alcuna esitazione. Ha preparato la sua fine con una precisione meticolosa. Forse accompagnato da una mano invisibile ma reale, su cui adesso sta indagando la polizia. Il pm Alberto Pioletti ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. 

L’epilogo del 19enne, diplomato al linguistico, inizia forse durante il più duro dei lockdown, la scorsa primavera. Fabio è un ragazzo sensibile, attore, recita in teatro, cantante, tanto da volersi iscrivere all’accademia Saint Louis, ma con delle fragilità che esplodono nei mesi dell’isolamento più severo in casa. Fabio però reagisce. Porta a compimento gli studi. Si diploma. Sembra una rinascita. E invece  è l’inizio della fine. Accade qualcosa di oscuro nella vita del ragazzo. Ripiomba verso l’abisso. La causa scatenante del suo malessere è sconosciuta. Ma la facilità con cui Fabio porta a compimento il suo disegno è disarmante.

GLI ULTIMI ISTANTI

È quello che fa il ragazzo. Chi gli abbia fornito i consigli su come preparare il micidiale cocktail, oppure se lo abbia letto semplicemente sul web, è ad oggi un mistero. Sta di fatto che Fabio mette in pratica la seconda parte del suo progetto. Comunica ai genitori che andrà a trascorrere un paio di giorni a casa di una sua amica. Ma mente. Anche alla ragazza racconta una bugia. In realtà ha già in tasca il biglietto di sola andata per Roma e la prenotazione dell’hotel Giglio dell’Opera, in via Principe Amedeo a 100 metri dalla stazione Termini. Dove andrà in scena il peggiore degli incubi per la madre e il padre. L’ora precisa in cui lo studente 19enne di Latina, decide di concludere la sua vita non si sa. Forse ha pensato a lungo prima di mettere la parola fine. Due video in cui saluta i suoi genitori e i suoi amici sono gli ultimi momenti di vita che il padre e la madre custodiscono con amore. Sta di fatto che Fabio decide di mescolare il nitrito di sodio in un bicchiere d’acqua, di controllare la corretta diluizione con un tester acquistato per l’occasione. Infine di mettersi le cuffie, ascoltare la sua playlist preferita e bere il veleno. Addormentarsi e morire.
 

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