Roma, «È caccia ai camerieri» per le riaperture di bar e ristoranti

5mila tra bar e ristornati pronti a ripartire

Roma, «È caccia ai camerieri» per le riaperture
Roma, «È caccia ai camerieri» per le riaperture
di Flaminia Savelli
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Domenica 30 Maggio 2021, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 10:06

Servizio all'interno dei locali consentito: bar, pub e ristoranti si preparano ad accogliere i clienti anche negli spazi al chiuso. Dal prossimo primo giugno, come previsto da decreto Riaperture bis, si potrà infatti consumare al bancone di un bar oppure all'interno di una pizzeria. Mantenendo però ancora le misure anti Covid previste e quindi: almeno un metro di distanza tra un tavolo e l'altro, l'uso della mascherina non obbligatoria quando si sta seduti, mentre va indossata quando ci si alza in piedi. Così i 2mila bar che fin ora hanno potuto lavorare solo con l'asporto, perché senza spazio esterno, potranno riprendere a pieno ritmo.

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LE ATTIVITÀ - Sono quindi pronte a ripartire le 5mila attività della città che erano rimaste escluse dalle riaperture dello scorso 26 aprile: «La vera partenza inizia ora -commenta Luciano Sbraga, presidente di Fipe-Confcommercio- con il servizio anche all'interno, finalmente ci avviamo verso la normalità». Dopo un anno di lavoro a singhiozzo causa Covid, ora l'obiettivo è di rimettere in sesto le finanze. Ma non per tutti sarà una discesa libera: «Tanti, tantissimi ristoratori per esempio, hanno perso negli ultimi 15 mesi il personale e dovranno ripartire da zero formando camerieri e baristi. A questo, si somma l'ingente perdita economica a cui dovranno fare fronte. Solo nel prossimo trimestre capiremo chi è riuscito a sopravvivere alla crisi e alla pandemia» conclude il presidente Sbraga.
Intanto, chi ha potuto nelle ultime settimane si è organizzato con pedane e tavolini all'aperto: dehors, gazebi e spazi esterno di trattorie, bar e ristoranti. Che a Roma si è tradotto in 65mila metri quadrati in più di occupazione di suolo pubblico. Una misura necessaria e concordata dal Comune di Roma proprio per favorire la ripresa della ristorazione. Che ha permesso alle attività della ristorazione di sopravvivere e di riprendere il servizio. L'ultimo provvedimento è della scorsa settimana (il 22 maggio) quando è stato approvato che anche nelle vie a grande scorrimento possono essere allestiti tavolini e sedie. Lo sblocco per le strade di viabilità principale è stato già ufficializzato e altre 100 attività della ristorazione si sono quindi allargate.
Nella mappa aggiornata di gazebo e dehors, ci sono ora anche via Crescenzio, via Fabio Massimo e via Candia nel quartiere Prati.

Ancora, a Ottaviano via della Giuliana e all'Esquilino, via Giolitti. Con le concessioni valide fino al prossimo dicembre.

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LA PROGRAMMAZIONE - «I romani sono tornati a mangiare fuori e siamo stati in grado di dare una risposta immediata. Ma ora dobbiamo fare un passo in avanti» dice Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti di Roma e Lazio. Nell'ultima settimana le attività della ristorazione hanno segnato un incremento di 6milioni di euro in più sugli incassi. La previsione con le riaperture del prossimo primo giugno, è di raddoppiare la cifra. Eppure: «Non è sufficiente per far fronte alla pesantissima crisi che ci ha travolto - spiega Pica- abbiamo bisogno che le istituzioni prevedano un piano di rilancio della città perché le nostre attività per sopravvivere hanno bisogno anche di turisti e il numero è ancora troppo basso». Come confermano pure gli albergatori: nelle ultime due settimane è stato registrato un miglioramento nella presenza di viaggiatori nella Capitale. Ma i dati non sono ancora incoraggianti. Tanto che la Regione Lazio ha appena stanziato un fondo da 10milioni di euro da spalmare in pacchetti viaggio con notti gratis. «Abbiamo bisogno di un aiuto concreto e assistiamo con grande preoccupazione alla crisi sulla gestione della spazzatura. Se non dovesse risolversi, sarebbe un pessimo biglietto da visita in un momento cruciale per la ripresa» conclude Pica.

 

 

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