Roma, ragazza disabile bullizzata, telefonata di Mattarella: «Una vicenda indicibile»

Roma, ragazza disabile bullizzata, telefonata di Mattarella: «Una vicenda indicibile»
Roma, ragazza disabile bullizzata, telefonata di Mattarella: «Una vicenda indicibile»
di Giuseppe Scarpa
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Aprile 2021, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 09:35

«Vicenda indicibile e inconcepibile. Sono immagini che si stenta a pensare siano reali». Non usa giri di parole il Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella interviene sulla vicenda della 12enne disabile picchiata da tre ragazzine minorenni poco più grandi, il due aprile in un parco a Roma nord. Il Capo dello Stato lo fa con una telefonata alla madre e al padre della giovane vittima. L'intera storia, e il video in cui viene immortalato il pestaggio, hanno colpito il Presidente della Repubblica. Increduli, i genitori, hanno risposto alla telefonata e hanno incassato la solidarietà di Mattarella. La madre di Paola, il nome è di fantasia, ha pianto durante il colloquio. Commossa anche per la vicinanza che è arrivata dal Quirinale.

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I controlli

Intanto l'inchiesta marcia spedita. Il perimetro dell'indagine si è ampliato. I carabinieri della compagnia di Montesacro hanno deciso di approfondire non solo l'aggressione che Paola ha subito, ma anche il circo che si è creato attorno a lei nel momento in cui veniva selvaggiamente picchiata. Quindi i ragazzini che, con gli smartphone in mano, riprendevano la scena e la facevano circolare in diretta via social.
Ecco che i militari dell'Arma ieri mattina hanno perquisito uno dei minorenni che, tra i tanti presenti, si sarebbe maggiormente prodigato a diffondere il filmino del pestaggio via web.

L'aggressione

Il video che in poco tempo era divenuto virale.

Tanto che una delle autrici dell'aggressione, in una successiva diretta Instagram commentava le immagini soddisfatta assieme a un'amica dicendo: «Vedi le bombe che le ho dato». Nel frattempo Paola era al pronto soccorso a farsi medicare le ferite, sottoponendosi a diversi esami.

La piccola, una ragazza estremamente delicata, ha lottato con successo sin da quando è nata per superare alcuni problemi. I colpi assestati dalle bulle, in certe parti del corpo, si sarebbero perfino potuti rivelare fatali. Per questo i sanitari che l'avevano presa in cura, e già conoscevano il quadro clinico della 12enne, l'avevano da subito sottoposta a una serie infinita di controlli per escludere ogni possibile complicazione.

Alla fine i medici avevano deciso di assegnarle 37 giorni di prognosi continuando regolarmente a monitorarla. Nei giorni scorsi è stata di nuovo sottoposta a delle visite e nelle prossime settimane dovrà fare altri check up, comprese alcune sedute fisioterapiche.

La solidarietà

La famiglia di Paola ha incassato ieri la vicinanza del Presidente della Repubblica, nei giorni scorsi anche due ministre, sensibili a queste tematiche, avevano deciso di chiamare il padre e la madre di Paola: la titolare del dicastero per le Disabilità, Erika Stefani e la collega Mara Carfagna, per il Sud e la Coesione Territoriale. «Non esistono giustificazioni né attenuanti a quanto è successo», aveva sottolineato Stefani. Carfagna si era sincerata delle condizioni di salute della piccola e a breve incontrerà i genitori e Paola.

Il sostegno

Tuttavia chi aveva, da subito, compreso la gravità dell'intera vicenda era stato il Centro Nazionale Contro il Bullismo - Bulli Stop. Associazione presieduta da Giovanna Pini che aveva messo a disposizione della famiglia di Paola il legale dell'associazione, il penalista Eugenio Pini, avvocato tra i più esperti in materia di violenze. «Chi è vittima di bullismo non esiti a contattarci», fa sapere il presidente del Centro.

La madre delle vittima nei giorni scorsi, intervistata dal Messaggero, aveva spiegato di voler «solo giustizia. Mia figlia poteva morire date le sue patologie. Adesso spero che Paola recuperi completamente. Lei ha fatto dei miracoli per arrivare alla condizione di salute psico fisica in cui si trova ora. Nessuno può rovinare anni di sacrifici». Infine aveva invocato un aiuto dalle istituzioni poiché «all'inizio - aveva spiegato - ci siamo sentiti soli». Adesso anche il Presidente della Repubblica ha fatto sentire il suo sostegno in una vicenda «indicibile», come ha detto alla madre di Paola.
giuseppe.scarpa@ilmessaggero.it
 

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