In Campidoglio si sono accorti che ci sono almeno dieci milioni di buoni motivi per mantenere i tavolini e le pedane installate su suolo pubblico durante l’emergenza Covid. Saranno pure antiestetici, tolgono parcheggi ai residenti e creano problemi alla viabilità, ma potrebbero portare al Comune un tesoretto inaspettato di circa 10 milioni di euro, visto il maggior gettito che dovranno versare gli esercenti di Cosap e Tosap per i nuovi dehor. Non pochi in un momento nel quale il Campidoglio vuole e deve aumentare le risorse per la pulizia della città o per riempire le buche stradali. Il 30 giugno prossimo scadrà la proroga concessa dal governo a bar e ristoranti per tenere le pedane straordinarie, autorizzate per venire incontro ai gestori. Gli stessi che, con la pandemia e le norme del distanziamento, hanno visto crollare i loro incassi di quasi la metà. Dallo scorso 31 marzo, poi, le stesse imprese hanno ripreso a pagare per l’occupazione di suolo pubblico. Il Campidoglio punta a una proroga dello status quo fino alla fine dell’anno, salvaguardando soltanto chi rispetta le regole: precisamente si parla di una procedura transitoria, con i titolari dei locali che dovranno presentare una domanda al Comune per ottenere un rinvio.
LE RICHIESTE AL GOVERNO
Sempre Roma Capitale, insieme con altre amministrazioni, ha chiesto all’esecutivo una norma per affrontare il nodo principale: cioè bypassare il potere di veto delle sovrintendenze, che negli ultimi due anni non hanno potuto dare parere sulle autorizzazioni.
Durante la pandemia sono state montate a Roma oltre 6mila piattaforme, delle quali il 60 per cento tra il I e il II Municipio. In uno studio che circola in Campidoglio, è stato rilevato che dopo il via libera del governo le occupazioni di suolo pubblico sono aumentare del 365 per cento rispetto al passato: se restassero tutti i dehor, il gettito totale delle imposte salirebbe tra i 17 e i 20 milioni di euro contro gli oltre 8 milioni, che Palazzo Senatorio incassava prima dell’inizio del Covid. Certo, non tutte le pedane saranno mantenute: su 6mila pedane dovrebbero essere smontate quasi la metà, tra quelle che alcuni titolari hanno deciso spontaneamente di smantellare e quelle totalmente fuori legge. Perché ci sarà tolleranza zero verso i tavolini collocati vicino agli incroci stradali e alle fermate degli autobus oppure dai locali senza la licenza di somministrazione di alimenti e bevande (pizzerie al taglio o salumerie, in primis). Ma pure se fosse mantenuta la metà delle piattaforme, il Campidoglio quest’anno potrebbe incassare almeno 10 milioni in più attraverso il pagamento di Cosap e Tosap. Soldi ai quali, in questo momento, è difficile rinunciare.