Ristoranti e bar Roma, isole pedonali nei Rioni: piano del Comune per aumentare gli spazi esterni

Ristoranti e bar Roma, isole pedonali nei Rioni: piano del Comune per aumentare gli spazi esterni
Ristoranti e bar Roma, isole pedonali nei Rioni: piano del Comune per aumentare gli spazi esterni
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 00:25

La misura è colma ma restano ancora degli “spazi” da poter sfruttare e arredare al fine di far ripartire un settore nevralgico per l’economia della Capitale come quello della ristorazione. E così, in vista del 26 aprile, quando i locali potranno tornare a ospitare i clienti anche a cena - purché tassativamente all’aperto ed entro le 22 per non violare il coprifuoco - il Campidoglio sta studiando un piano per permettere di sfruttare ancora più suolo. Le associazioni di categoria lo hanno chiesto e Palazzo Senatorio non si è girato dall’altra parte. «L’assessore al Commercio Andrea Coia - spiega Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti - ha accolto le nostre richieste e ora aspettiamo solo di poter partire».

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LE IPOTESI

Il Campidoglio sta ragionando su una doppia possibilità: quella di istituire delle isole pedonali dentro ai Rioni del centro storico, al fine di permettere agli esercenti di poter sfruttare anche la porzione di strada oggi riservata al traffico, e usare il suolo (oggi pressoché negato) su strade ad alta percorribilità, limitando la velocità per gli automobilisti. «Monti o Trastevere ad esempio - prosegue Pica - potrebbero vedere diverse strade trasformarsi in isole pedonali senza incrinare troppo la viabilità considerato che sono quartieri circondati da altri accessi e collegamenti».

A voler fare qualche esempio si potrebbe pensare a tutta la parte intorno a piazza Santa Maria in Trastevere o quella a ridosso di via Urbana dove le attività di ristorazione potrebbero sfruttare più spazio esterno. L’altra ipotesi è quella di permettere anche ai locali che si affacciano su strade cosiddette ad alta viabilità di poter sfruttare una parte delle strisce blu limitando la velocità delle auto. «In queste zone - continua il numero uno della Fiepet - fino ad oggi i locali non hanno potuto sfruttare troppo suolo proprio perché si trovano in punti dove passano molte auto, come la Flaminia o via Magna Grecia».

 

Ma l’idea è quella di permettere l’allestimento di dehors o pedane in alcuni tratti riservati alle strisce blu limitando anche la velocità dei veicoli imponendo (temporaneamente) i 30 chilometri orari. «Il Comune già dallo scorso anno - prosegue Sergio Paolantoni, numero uno della Fipe Confcommercio - è stato in grado di sostenere molte attività elargendo spazi esterni, ora con le misure varate dal governo serve riuscire a trovare più spazio perché per i prossimi mesi l’attività di ristorazione sarà consentita solo all’aperto ma ci sono tanti ristoranti che non hanno potuto chiedere suolo pubblico e che dunque rischiano di non lavorare».

I NUMERI

Dai conti elaborati dalle associazioni di categoria «almeno il 40% delle attività romane - conclude Paolantoni - potrebbe non ripartire subito proprio perché non possono sfruttare gli spazi interni e non hanno spazio fuori. Questi creerebbe delle spaccature profonde». In via Capo d’Africa Abi, titolare di un ristorante spiega: «Non abbiamo spazio fuori, il locale è piccolo e senza la possibilità di sfruttare gli esterni per noi sarà un problema». Come lui tanti altri ristoratori che sperano ora di avere, anche se a “tempo”, porzioni maggiori di suolo. L’idea non piace ai residenti che già lanciano l’allarme sulle difficoltà nel trovare parcheggio. L’ultima parola però spetta all’assessorato alla Mobilità che dovrà valutare e decidere se rendere possibili queste misure transitorie pensate per aiutare il comparto. 

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