Ragazzo suicida dal ponte di Ariccia, l'ultimo tragico selfie di Michelangelo

Suicido ponte di Ariccia,un selfie e una chiamata: l addio di Michelangelo
Suicido ponte di Ariccia,un selfie e una chiamata: l’addio di Michelangelo
di Karen Leonardi
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Domenica 23 Maggio 2021, 02:37 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 10:52

«Ciao Michelangelo». Uno striscione sulla finestra, i volti sconvolti, i ragazzi del liceo “Ugo Foscolo” che si fanno forza l’uno l’altro per accettare un dolore troppo grande per la loro età. Il compagno, l’amico di sempre, non c’è più. Gli studenti dell’istituto di Albano non riescono ancora a credere che quel ragazzino solare che viveva con la famiglia a Genzano, dai grandi occhi celesti, abbia fatto un salto nel vuoto, dal Ponte di Ariccia, cadendo per quasi 60 metri, lasciandosi dietro una scia di domande su un gesto che forse un perché non lo troverà mai. Ieri mattina è apparso un lenzuolo con una scritta e una sola parola: un addio, impotente, che dice tutto.

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Per superare le emozioni suscitate dal lutto, i ragazzi saranno affiancati da un team di psicologi attivati dalla direzione scolastica subito dopo aver appreso la notizia del suicidio del quattordicenne.

Ore difficilissime, quelle del giorno dopo, per tutti, docenti, ragazzi e collaboratori scolastici. Il liceo “Foscolo” non si dà pace. Il ragazzo che si è ucciso venerdì aveva lasciato lo zaino nel cortile della scuola. Poi ha raggiunto a piedi il ponte di Ariccia per farla finita, lanciandosi nel vuoto in un momento di buio della sua adolescenza in cui forse si è sentito incompreso. Un vuoto in cui ieri erano persi anche gli occhi e i pensieri dei compagni di classe, la prima D, in cui tanti avevano lo sguardo stordito mentre lasciavano volare in cielo palloncini bianchi in suo ricordo.

 

 


Le indagini

Si cercano indizi per capire la tragedia e le indagini sono appese alle ultime ore di vita dell’adolescente. La sera prima, Michelangelo ha fatto una videochiamata a un amico con cui sembra si fosse confidato sull’intenzione di farla finita, ma pareva quasi uno scherzo, una cosa che i ragazzi spesso fanno i ragazzi mischiando ironia, gioco e dramma. Poi all’indomani, prima del salto fatale, una telefonata a una coetanea poco prima del dramma, con cui minacciava di nuovo di uccidersi. Addirittura un’ultima foto di lui, dal parapetto del ponte, sul whatsapp di una compagna. «Sto qua».


Il dolore degli amici

«Mi chiedo perché», si chiede Giulia, compagna di classe, una cascata di capelli neri e gli occhi colmi di lacrime, inconsolabile per la perdita. La polizia ha ipotizzato che la pandemia possa averlo spinto a un gesto estremo, insieme alle ristrettezze che, per i giovani, tra Dad e rapporti ridotti, hanno avuto un peso ancora più grande. «Ma non può essere solo la pandemia - aggiunge uno studente – Ci deve pur essere qualcosa di più, di più profondo, perché non è possibile farla finita a 14 anni senza un motivo grande». «Non ci posso credere – non si dà pace Maria Sole, studentessa, 15 anni– Era cosi solare, così bello, con quegli occhioni azzurri, sempre allegro, amorevole con la sorellina: insomma, non è proprio possibile che sia successo tutto questo».
Nessuna parola dalla famiglia del ragazzo, che agli agenti del commissariato di Albano ha raccontato che il giovane era tranquillo e che non c’era alcun segnale che lasciasse presagire il terribile gesto. Secondo quello che dicono tutti quindi, è stato un vero fulmine a ciel sereno. Il giovane viveva con la mamma, che è un medico, e aveva un ottimo rapporto con il compagno della donna, che ha avuto dall’uomo due figli, tra cui una bambina, dopo Michelangelo. Il papà del quattordicenne avrebbe un lavoro di rilievo. Chi conosceva lo studente del liceo classico “Foscolo”, lo descrive come uno sportivo, allegro, diviso tra la musica e l‘impegno nelle materie classiche. Un animo sensibile, educatissimo e pronto ad aiutare il prossimo. A scuola seguiva l’indirizzo teatrale. Michelangelo era stato alla scuola media “Persi” ad Albano e non aveva mai dato problemi.

 

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