L’ultimo escamotage l’hanno architettato sempre su Telegram: una festa privata formalmente per “single” in cerca dell’anima gemella o, al massimo, di una semplice avventura che nasconde invece una costola dell’universo No vax pronto a radunarsi ancora. Perché se davanti ai locali gli aperitivi per contestare la pandemia e tutte le misure varate dal governo al fine di arginarla, diventano problematici, si ripiega sui casali privati. Così ieri sera alla periferia nord di Roma, in via del Casale di San Nicola (zona La Storta) in una villetta privata si è consumato l’ultimo party. «Questa storia del Covid va fermata, dobbiamo fare qualcosa», diceva un partecipante nel cortile mentre uno degli organizzatori chiedeva ad ogni auto che varcava il cancello il nominativo per spuntarlo sulla lista. «Sì, è una festa privata e no, l’accesso non è libero», diceva l’inserviente che - senza mascherina - controllava i fogli armato di penna. «Lei come ha saputo della festa?», «passaparola», rispondiamo ma non basta a persuaderlo: «Mi dispiace deve andare via». Dentro restano quelli che proprio su Telegram hanno creato la catena e se ne conteranno a decine: «è tutto un bluff altro che virus, al massimo una semplice influenza», dice una coppia di donne in auto mentre fuma con i finestrini aperti e aspetta di entrare.
DOPO IL DIVIETO AI PRATONI
Dopo il divieto al raduno ai Castelli, ai Pratoni del Vivaro il popolo No vax non si è dato per vinto.
CIRCO MASSIMO
Ora l’attenzione è tutta puntata su domani quando, a partire dalle 10, si aspettano i No vax al Circo Massimo. Formalmente il preavviso è per 500 persone chiamate a raccolta proprio dal duo Franzoni-Pappalardo ma potrebbero essere molte di più in ragione anche dell’invito a muoversi da tutta Italia a bordo di camion e camper e di usare i mezzi per bloccare la città. Motivo per cui la Questura a fronte dell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza ha già predisposto un piano che sarà formalizzato oggi con l’ordinanza del Questore: controlli capillari in tutta l’area dell’arena ai piedi dell’Aventino, nonché nei caselli autostradali, sulle principali consolari al fine di intercettare e bloccare eventuale possibili facinorosi.