Netturbini al bar, l'assessore ai rifiuti di Roma: «Li licenziamo, basta prendere soldi pubblici senza lavorare»

Netturbini al bar, l'assessore ai rifiuti di Roma: «Li licenziamo, basta prendere soldi pubblici senza lavorare»
Netturbini al bar, l'assessore ai rifiuti di Roma: «Li licenziamo, basta prendere soldi pubblici senza lavorare»
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 30 Maggio 2021, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:01

«È indecente che qualcuno passi il turno pagato con i soldi pubblici stando al bar», dice Katia Ziantoni, l'assessore ai Rifiuti del Campidoglio.

Ce l'ha con i netturbini filmati a cena all'autogrill, per 45 minuti, poco dopo avere timbrato il cartellino. E con i 12 colleghi già sotto procedimento disciplinare per le pause di oltre mezz'ora al bar.
Che provvedimenti prenderete?
«Saremo rigorosi. Quando abbiamo approvato il piano di risanamento di Ama abbiamo chiesto all'azienda di aggredire le ore non lavorate, che hanno ripercussioni sul servizio. La nostra linea è chiara: tuteliamo i lavoratori onesti, ma sanzioniamo chi prende soldi pubblici senza fare il proprio dovere».
In concreto i netturbini cosa rischiano?
«Si partirà da una sospensione, fino al licenziamento per chi ha reiterato questi comportamenti».

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Capitolo discarica: il Tar vi ha appena dato ragione, cassando l'ordinanza di Zingaretti per il commissariamento. Ma i giudici hanno anche riconosciuto che il Comune non ha individuato l'area per l'impianto. Perché?
«La sentenza dice che l'ordinanza di Zingaretti non era lo strumento giusto per pianificare lo smaltimento dei rifiuti. Attenzione, il Comune non individua ma concorre a individuare i siti. Noi abbiamo approvato il piano industriale di Ama dove indichiamo gli impianti di trattamento».
Ma non c'è lo smaltimento, la discarica.
«Noi pensiamo che non ci sia un'area adatta per lo smaltimento, a Roma. Si torna sempre sulle stesse zone, come Malagrotta, che ha già dato. Noi sosteniamo che si debba guardare alla provincia. Poi se altre forze politiche ritengono che ci sia un posto adatto in città, ce lo dicano. Non è una provocazione, ma un invito».
Il sito di Monte Carnevale però l'avevate scelto voi. E poi l'avete revocato per un'inchiesta giudiziaria sul proprietario.
«Non ero assessore all'epoca, ma la scelta era stata fatta sulla scorta di un'ordinanza regionale. Io ho revocato quella decisione dopo gli arresti, anche perché erano emerse altre circostanze, i nostri uffici chiedevano una valutazione ambientale preliminare, che non c'era stata».
Tre regioni sono contrarie a ospitare l'immondizia di Roma. C'è poca solidarietà con la Capitale?
«Sì e purtroppo non solo fuori dal Lazio. Anche la nostra Regione non ci ha supportato abbastanza, non devono fare solo ordinanze, ma trovare soluzioni insieme. Altrimenti restano solo i danni per i cittadini».
 

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