Roma, minorenne violentata a San Lorenzo: preso uno studente (22enne) fuori sede

Roma, minorenne violentata a San Lorenzo: preso uno studente (22enne) fuori sede
Roma, minorenne violentata a San Lorenzo: preso uno studente (22enne) fuori sede
di Camilla Mozzetti
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Domenica 1 Agosto 2021, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 09:01

Prima l'ha adocchiata nel caos di piazza dell'Immacolata, il penultimo sabato sera di giugno. Era lì, bella come le ragazze a sedici anni riescono ad essere senza però averne una piena consapevolezza. Si guardava intorno, un po' spaesata, perché aveva perso il suo gruppo di amiche e al cellulare non rispondeva nessuna. Continuava a mandare messaggi quando quel giovane - più grande di lei, di bell'aspetto con la camicia inamidata - le si è avvicinato. «Ciao come ti chiami? Sei da sola, aspetti qualcuno?». Lei lo ha guardato e probabilmente ne è rimasta colpita tanto che, ingenuamente, gli ha risposto: «Non trovo più le mie amiche, erano qui ma si sono volatilizzate».

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Qualche battuta, un sorriso per sciogliere l'imbarazzo di un primo incontro nato così, apparentemente per caso, nelle notti d'estate quando la scuola è da poco finita e si pensa solo alle vacanze.

Quella del resto doveva essere per Martina (la chiameremo così), studentessa liceale, la sera dei festeggiamenti con le lezioni concluse e l'estate da iniziare ad assaporare. Si è trasformata in un incubo dal quale la ragazzina si dovrà ancora svegliare con l'aiuto di psicologi, amici e genitori.

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«Non ti preoccupare, non saranno andate lontano, se vuoi ci facciamo una passeggiata insieme, magari beviamo qualcosa, e ti aiuto a cercarle», le ha detto il giovane, studente universitario fuori sede che ieri è stato arrestato in Calabria, dove aveva fatto ritorno a casa della famiglia, dagli agenti della IV sezione della Squadra Mobile, diretti da Pamela Franconieri. È accusato di violenza sessuale, i genitori quando hanno aperto la porta di casa e si sono trovati davanti la polizia hanno avuto un mancamento lui invece non ha detto nulla, il gip ha disposto i domiciliari pur trattandosi di un ragazzo incensurato.

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LA DINAMICA
La violenza del resto parla da sola. Martina pochi minuti dopo aver conosciuto quel giovane e aver iniziato a passeggiare con lui per San Lorenzo, è stata spinta dietro un'auto nella semi deserta via dei Bruzi, una stradina del quartiere che guarda lo Scalo ma non rientra nel circuito della movida di zona. Non c'era nessuno in quel momento. Il 22enne, che da qualche anno frequenta un'università romana, non l'ha drogata ma ha provato a baciarla; lei si è opposta e allora l'ha spinta dietro un veicolo in sosta.

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«Stai zitta dai» le ha iniziato a dire mentre tentava di spogliarla, lei ha provato ad opporre resistenza poi è rimasta immobile, pietrificata. Dopo lo stupro il giovane se n'è andato mentre lei è riuscita a parlare con le sue amiche che l'hanno soccorsa portandola in ospedale. Lì è stato attivato il percorso rosa mentre i sanitari non hanno potuto far altro se non accertare la violenza sessuale. Contusa, frastornata, dolorante ha sporto denuncia e ha trovato il coraggio di raccontare per filo e segno tutti i dettagli di quella violenza. Alla polizia ha perfettamente descritto il giovane, il suo nome di battesimo, ha raccontato particolari utili che le sono rimasti impressi nonostante lo choc, quell'accento inconfondibile che hanno i calabresi. Da qui sono partite le indagini della Mobile che, messe insieme anche svariate immagini riprese dalle telecamere di San Lorenzo, hanno portato gli agenti ieri in Calabria dove il giovane, come se nulla fosse accaduto, aveva fatto ritorno per trascorrere l'estate. Quando la polizia gli ha letto il capo di imputazione disposto dal pubblico ministero - violenza sessuale con aggravanti generiche - è rimasto in silenzio mentre sua madre è scoppiata in lacrime.
 

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