Covid Roma, morto un medico al San Camillo. L'Asl 5: «Bloccati i ricoveri»

Covid Roma, morto un medico al San Camillo. L'Asl 5: «Bloccati i ricoveri»
Covid Roma, morto un medico al San Camillo. L'Asl 5: «Bloccati i ricoveri»
di Flaminia Savelli
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Sabato 17 Ottobre 2020, 23:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 09:50

Ha prestato servizio in ospedale al San Camillo fino a quando non ha accusato i primi sintomi: febbre alta e tosse. Positivo al Covid, si è presentato allo Spallanzani ma le sue condizioni sono precipitate in poche ore. I colleghi dell’istituto hanno confermato che la polmonite bilaterale era in uno stadio avanzato. Nonostante le cure l’otorino, un romano di 50 anni, è morto mercoledì per le complicazioni del Coronavirus. Non è stato ancora accertato dove il medico si sia contagiato.

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Sono state comunque attivate tutte le procedure di tracciamento nella struttura di circonvallazione Gianicolense, già in affanno da una settimana per l’aumento di malati.

Un altro allarme dunque, che scatta tra medici e infermieri. Dopo il cluster 13 positivi al pronto soccorso dell’Umberto I. A cui si sommano i 30 medici degli altri reparti, Un’emergenza anche per il reparto di neonatologia dove sono ricoverate cinque mamme positive al Covid. «I bambini sono sani e negativi» ha poi scritto in una nota la direzione sanitaria.

LA FASE 7
Con l’impennata dei contagi, le strutture ospedaliere sono ormai vicine al collasso. I primi a cedere sotto la pressione sono stati i pronto soccorso. Uno dopo l’altro - dal Casilino, all’Umberto I fino al Grassi - hanno registrato un sovraffollamento di pazienti Covid per mancanza di posti letto. Gli ospedali della Asl Rm5, da Tivoli a Zagarolo, hanno intanto già sospeso i ricoveri d’elezione. Cioè le operazioni concordate e i ricoveri ordinari. Un provvedimento che anticipa, di fatto, la Fase 7 della pandemia prevista nel documento regionale e che ha sollevato proteste e polemiche. Dalla direzione sanitaria non arriva alcuna conferma, ma l’ipotesi è che abbiano sospeso le procedure per carenza di posti letto. Un’emergenza per tutte le strutture ospedaliere regionali. «In questo momento ci occupiamo solo delle situazioni più gravi, come i malati oncologici e i pazienti con problemi cardiaci. Il resto è rimandato.

È troppo rischioso far venire i pazienti in ospedale se non ci sono emergenze» spiegano dalla Asl Rm3: «Ma l’ufficialità della sospensione - precisano - deve arrivare dalla regione. Sono giorni delicati e quando l’emergenza rientrerà, riprenderemo gli interventi ordinari». Lo stesso la Asl Rm2, che ha raccomandato di andare al pronto soccorso del Casilino «solo per patologie gravi». E con il numero di positivi Covid che continua a crescere, la Regione Lazio ha allargato la rete d’emergenza aumentando i posti letto “per i casi confermati Covid”. Con «un piano di maxi emergenza» come si legge nel documento siglato da Alessio D’Amato, assessore regionale e coordinatore dell’unità di crisi. Da oggi saranno dunque a disposizione 656 posti letto ordinari, 18 terapia intensiva e 32 semi intensiva. Per poter attivare le nuove unità è stato necessario attrezzare anche ospedali che nella prima fase dell’emergenza non erano rientrati nell’elenco, come per esempio il San Camillo. Dove da questa settimana saranno operativi 8 posti di terapia semi intensiva e 78 ordinari. Da destinare ai malati, accertati, Covid. 

Covid, bollettino oggi 17 ottobre: 10.925 nuovi contagi e 47 morti. Allarme Lombardia e Campania. Terapie intensive +67

Covid Italia, il bollettino di oggi 17 ottobre 2020. Sono 10.925 i nuovi casi di coronavirus in Italia. I decessi registrati nelle ultime 24 ore sono 47. Su quasi 28 mila tamponi, vero e proprio record, oggi nel Lazio si registrano 994 casi positivi (il dato tiene conto di 200 recuperi di notifiche della Asl Roma 2 e della Asl di Frosinone), 12 i decessi e 62 i guariti.


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