Agenti schierati e mezzi all’università Sapienza, a piazza del Popolo, di fronte alle Scuderie del Quirinale e poi a Bocca della Verità con il Circo Massimo blindato fino al tardo pomeriggio. E ancora: presìdi delle forze dell’ordine in divisa e in borghese a piazza Venezia, via del Corso, intorno al Vaticano, a Campo de’ Fiori, palazzo Chigi e davanti ai ministeri. È questa la cartolina che regala Roma a quasi una settimana dalla guerriglia urbana del 9 ottobre sfociata nell’assalto alla sede della Cgil. Si temevano scontri, ieri, per il ritorno del popolo dei No Green pass, attestato al Circo Massimo, e alcuni momenti di tensione non sono mancati ma la giornata è scivolata via senza sussulti all’ombra dell’imponente dispiegamento delle forze dell’ordine - mancato sabato scorso - nei luoghi più “sensibili” della città e in quelli in cui i detrattori del certificato verde sono tornati ad alzare la voce. Nelle stesse ore in cui, paradossalmente, si è registrata una corsa al vaccino da parte dei “pentiti” e degli indecisi dell’ultima ora. La Regione Lazio ha registrato 5 mila nuove somministrazioni al giorno.
Alle 8 del mattino un gruppo di “dissidenti” aveva tentato di bloccare il traffico in via Labicana, compresi bus e tram già penalizzati dalla riduzione del personale - in ferie o in malattia - nel giorno in cui è scattata l’obbligatorietà del Green pass in tutti i luoghi di lavoro.
Al Circo Massimo
Roma guarda e si ferma: il traffico resta congestionato in gran parte della città per l’intera giornata anche perché nel pomeriggio circa 1.500 persone, stando ai dati della Questura, riempiono il Circo Massimo nella manifestazione indetta dall’avvocato Edoardo Polacco, preavvisata originariamente a piazza San Apostoli, spostata poi a Bocca della Verità e infine nell’arena ai piedi dell’Aventino. Al posto degli scontri, nonostante qualche piccola tensione tra manifestanti e giornalisti, le donne che hanno preso parte alla protesta hanno consegnato dei fiori agli agenti schierati: «Un atto di pace - hanno detto - dopo quanto accaduto una settimana fa».
Ma le persone sono diverse, per quanto anche in questa piazza non manchino ex “militanti” di Forza Nuova e conoscenze di Roberto Fiore e Giuliano Castellino - i leader ora in carcere - che tuttavia sono rimasti nelle retrovie. Oggi si torna in piazza, stavolta a San Giovanni per la grande manifestazione indetta dai sindacati confederali dopo l’attacco alla sede della Cgil. Sono attese 50 mila persone provenienti da tutta Italia e dunque il dispositivo di controllo, esteso anche a stazioni ferroviarie e caselli autostradali, sarà replicato. Con altri disagi per la viabilità e i romani. Mille i pullman in arrivo. Gli iscritti Cgil si ritroveranno alle 10.30 in piazza dell’Esquilino e da qui si muoveranno in corteo passando per Porta Maggiore e via Merulana fino in piazza San Giovanni. Alle 15,30 cancelli aperti per Lazio-Inter, tifoserie ultras gemellate e ritenuto contigue agli ambienti forzanovisti. Molte le amicizie in comune a partire da quella con Luigi Aronica, l’ex Nar, anche lui alla sbarra a Poggioreale dopo gli scontri di sabato. Possibile un corteo da Ponte Milvio.