Giovanni Manna, l'anziano scomparso ritrovato morto in un parco a Roma: era malato di Alzheimer

L'uomo, 73 anni, era scomparso da 4 giorni. Aveva lasciato di sua volontà il pronto soccorso del Gemelli

Giovanni Manna, l'anziano scomparso ritrovato morto in un parco a Roma: era malato di Alzheimer
di Raffaella Troili
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Domenica 21 Novembre 2021, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 09:51

Potenza dei social e del dolore dei figli il signor Giovanni Manna l'ha conosciuto e cercato mezza Roma, da Prati all'Eur. Ma si è perso, nei meandri della sua testa e della città. Malato di Alzheimer, 73 anni, martedì sera si era allontanato di sua volontà dalla sala d'attesa del pronto soccorso dell'ospedale Agostino Gemelli e aveva fatto perdere le sue tracce. La zona è stata perlustrata in lungo e in largo, battute ci sono state anche in quartieri lontani. Purtroppo tutto è stato vano: ieri il suo corpo privo di vita è stato avvistato dall'elicottero in volo da giorni nel parco dell'Insugherata. L'immensa area verde dove erano state intercettate le celle del suo cellulare spento e acceso due volte, prima forse di scaricarsi del tutto. A trovarlo la polizia, sul posto fino a sera Scientifica e medico legale. Secondo le prime analisi sarebbe deceduto una decina di ore prima del ritrovamento, non avrebbe nessun segno sul corpo, in tasca i documenti. Il cadavere è stato trovato in un campo arato, una zona già battuta, il che fa presumere che l'uomo vagasse disorientato nel parco. Solo 10 ore prima: stima che rende ancor più amara la corsa appassionata contro il tempo di forze dell'ordine, familiari, tanti volontari, gente comune.

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IL MALORE
Giovanni Manna, 73 anni, affetto da Alzheimer, martedì scorso verso le 15,30 aveva avuto «un lieve malore, un tremore - aveva raccontato Matteo Manna, uno dei tre figli, quando ancora sperava di ritrovare sano e salvo il padre - così avevamo chiamato l'ambulanza, ero con lui al Gemelli, eravamo in sala d'attesa, mi sono assentato un attimo, torno a casa un attimo e torno gli ho detto, ma lui mi ha telefonato, si era stancato: Io esco, vado via, torno a casa».

Erano le 21.45, era già uscito, poi però la telefonata si è interrotta e il 73enne è sparito davvero nel nulla. L'uomo era in attesa di essere preso in carico dall'ospedale, purtroppo quando l'hanno chiamato non era più al suo posto. «Si allontana spontaneamente dall'ospedale» si scrive sul registro del pronto soccorso. Da lì, trattandosi di persona affetta da Alzheimer sono state allertate autorità e familiari. È iniziata la paura, il timore che quel papà spaesato e senza soldi dietro si perdesse nella folta vegetazione dell'Insugherata. Ma lo sconforto non ha preso il sopravvento, i familiari hanno iniziato a cercarlo, avanti e indietro, per quattro giorni. Grazie alle telecamere della sorveglianza del nosocomio si è visto che il signor Giovanni - piumino grigio, jeans scuri - si era allontanato uscendo dal lato dell'eliporto intorno alle 21.30. E il suo volto sorridente, ancor più addolcito dal baffo bianco, è rimbalzato sui social grazie agli appelli dei figli: «È fuggito dal pronto soccorso senza diagnosi poiché stufo di aspettare, non ricorda la strada, potrebbe essere molto confuso, ha il telefono spento». Con sè aveva i documenti e il caricatore ma non gli occhiali da vista. Ed è scattata una mobilitazione di massa. Centinaia di persone lo hanno cercato fino a ieri intorno al Gemelli, da Cornelia a Pineta Sacchetti, da Prati fino al quartiere dell'infanzia, dall'altra parte della città, all'Eur.


IL TAM TAM
«Chi può venga a darci una mano, per favore». Il popolo romano dei social ha preso a cuore Giovanni e raccolto l'appello dei figli, il tam tam ha prodotto anche varie segnalazioni, che però non hanno dato frutto. «Ci siamo sparpagliati, tutto questo grazie ai social». Intanto era al lavoro anche la cabina di regia istituita dalla Prefettura con il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato e l'aiuto dei cani molecolari. Un elicottero ha sorvolato a lungo sulla zona. E ogni giorno che passava senza buone notizie saliva l'angoscia tra i familiari, il pericolo che si fosse davvero perso in quella Riserva naturale sterminata, la paura che potesse esser stato aggredito, che soprattutto non fosse stato in grado di badare a se stesso montava. Eppure i figli e un gruppo sterminato di persone, volontari arruolati su Facebook e diversi gruppi della Protezione civile di quel quadrante nord di Roma, si sono dati appuntamento per ritrovarlo, da Trionfale alla Cassia, fino a Ottavia e alla stazione Termini.
Ma niente. Il signor Giovanni era in un'area del vasto parco che è alle spalle del Gemelli, forse non è più riuscito a trovare una via di fuga. Gli accertamenti verificheranno la causa del decesso, ma non sembrerebbe sia stato aggredito né si sia infortunato. Non ci voleva. Anche oggi a Roma in tanti, preoccupati, dal cuore grande, si erano dati appuntamento per cercarlo.

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