Rivoluzione al Flaminio, dal PalaTiziano al Maxxi la Città di sport e cultura

Rivoluzione al Flaminio, dal PalaTiziano al Maxxi la Città di sport e cultura
Rivoluzione al Flaminio, dal PalaTiziano al Maxxi la Città di sport e cultura
di Emiliano Bernardini e Francesco Pacifico
5 Minuti di Lettura
Sabato 7 Maggio 2022, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 11:07

Pietralata nascerà il nuovo stadio della Roma, ma il Comune non vuole lasciare andare verso un lento declino gli impianti storici: il Flaminio, il PalaTiziano e l'Olimpico (quando non avrà più le gare di Roma e Lazio). Di più, punta a rilanciare tutto il quadrante del Flaminio per realizzare la più grande città diffusa dello sport e della cultura d'Europa, anche sfruttando le opportunità garantite dai grandi poli culturali come il Maxxi: un'area da quasi 100mila metri quadrati con il Campidoglio che in questa partita si appresta a stringere un'alleanza con i principali attori dello sport italiano (Credito sportivo e Sport e Salute) e la Cassa depositi e prestiti. In quest'ottica, per il Flaminio si delinea un futuro tra grandi match di rugby, mentre le sue piscine e le palestre saranno aperte alle tante associazioni sportive romane che non trovano spazi.

Il PalaTiziano tornerà a essere la casa delle squadre romane del basket e del volley, ora costrette a giocare lontano dalla città. Eppoi, si vogliono creare percorsi e momenti di integrazione, da un lato, verso i campi da tennis e del padel e le piste del Foro Italico, e dall'altro, con le mostre e le permanenti del Maxxi e del futura Città della scienza di via Guido Reni o gli spettacoli dell'Auditorium.


Il Comune vuole integrare i progetti già esistenti (la futura Città della Scienza a Guido Reni o la rigenerazione del circolo delle Poste sul Tevere) con altri presentati da privati più mirati sul fronte sportivo. In quest'ottica, entro fine mese, l'Istituto per il Credito sportivo e Cassa depositi e prestiti, con il supporto di Sport e Salute, presenteranno al sindaco Roberto Gualtieri e all'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, un piano che, forte di un investimento iniziale da 80 milioni di euro, punta da un lato a riqualificare il Flaminio e il PalaTiziano e, dall'altro, a creare sinergie con le altri grandi istituzioni culturali di quest'area. Su tutti il Maxxi e la fondazione Musica per Roma e Santa Cecilia, che ha gestito l'Auditorium.


La giunta Gualtieri ha sperato fino alla fine di tenere le squadre di Roma e Lazio legate agli storici stadi della città. Ma le due società hanno progetti diversi. Da qui la necessità di mantenere il quadrante Flaminio alla sua vocazione originaria.


IL PIANO
In questa direzione, come detto, arriva il progetto del Credito Sportivo e di Cdp. E che per il restauro dell'impianto progettato da Pier Luigi Nervi parte dal piano di conservazione realizzato da fondazione Getty e la Sapienza per rispettare i vincoli imposti dalla Sopraintendenza e dalla famiglia del progettista.

Al riguardo il figlio dell'architetto, Marco Nervi, farà parte della commissione tecnica. E per il Flaminio il sogno è quello, un giorno, di farlo diventare lo stadio per una franchigia romana di rugby che prenderà parte all'ex Celtic League ora United Rugby Championship, una competizione che include selezioni italiane (al momento Benetton Treviso e Zebre Parma), gallesi, scozzesi, irlandesi e, dal 2017, sudafricane.

E poi ancora un campo per le nazionali femminili di calcio.

Mentre potranno allenarsi nelle piscine e nelle palestra dello stadio gli studenti delle scuole e gli iscritti alle associazioni sportive. Il PalaTiziano, che ha subito già un'opera di restyling, tornerà a essere l'impianto dove far disputare le partite interne delle squadre romane di basket e pallavolo.

Ma questo è soltanto il primo obiettivo: l'altro più ambizioso, è di creare un enorme collegamento con l'Olimpico e l'area del Foro italico, asset di Sport e Salute, dove sono presenti ancora piscine, una pista d'atletica e campi da tennis e padel. I due attori principali saranno, come detto, il Credito sportivo, l'ente pubblico che ha finanziato il 75 per cento delle strutture italiane, e Cdp, che formeranno un'apposita società, in futuro aperta ad altri soggetti per aumentare le capacità di investimento. Sul fronte della gestione Sport e Salute - che agirà come local partner visti anche gli impianti nella zona come l'Olimpico - avrà un ruolo fondamentale.

Ma in questo senso sono stati già avviati dei contatti con aziende internazionali che gestiscono grandi parchi a tema sportivo. In un secondo step verranno coinvolti anche partner tecnologici e commerciali: l'obiettivo è quello di renderla la futura Città dello Sport e della cultura un'area intelligente e perennemente collegata. Sul fronte dei finanziamenti, il grosso degli 80 milioni dovrebbe essere impegnato direttamente dai soci principali, mentre il restante capitale sarà recuperato attraverso linee di credito e fondi in pubblico.

In quest'ottica la legge 147 del 2013 sarà, spiegano i promotori, «uno dei principali corridoi amministrativi». Sempre Credito sportivo e Cdp studiano ad alleanze con le altre istituzioni presenti in zona: per esempio sono già iniziati i primi contatti con l'Auditorium per risolvere il maggiore nodo: la costruzione dei parcheggi. Mentre sono pronti a fare la loro parte con il Comune per le opere urbanistiche.

Con questo progetto il Campidoglio potrebbe completare la riqualificazione del quadrante Flaminio, dove sono già partite le prime operazioni di rigenerazione urbana. Nella lista ecco la futura Città della Scienza a Guido Reni (sarà bandito dopo l'estate il concorso internazionale), il grande Maxxi, il recupero del Borghetto Flaminio da parte della Sapienza per la facoltà di Architettura, la riqualificazione del circolo delle Poste (che vedrà la nascita anche di un parco pubblico) sul Tevere e l'area del ponte della Musica, l'arrivo del tram sempre a Guido Reni, senza dimenticare gli interventi che su input del Comune, Sport e Salute sta portando avanti al Foro Italico e al Villaggio Olimpico.

 

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