Lazio, «mai più la Dad». D'Amato (assessore alla Sanità): «A settembre immunità diffusa»

Lazio, «mai più la Dad». D'Amato (assessore alla Sanità): «A settembre immunità diffusa»
Lazio, «mai più la Dad». D'Amato (assessore alla Sanità): «A settembre immunità diffusa»
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 5 Luglio 2021, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 09:45

«A settembre nel Lazio la Dad non ci sarà». Scusi, assessore, ma è sicuro? «Sì, riusciremo a vaccinare il 70-80 per cento degli studenti sopra i 12 anni. Ci sarà la protezione diffusa anti Covid, potremo garantire la didattica in presenza».

Alessio D’Amato è l’assessore alla Salute della Regione Lazio. L’anno scorso, di questi tempi, cominciarono le preoccupazioni per gli effetti dell’estate senza regole che restituì migliaia di ragazzi romani contagiati in giro per l’Italia e per l’Europa. «Quest’anno andrà diversamente, abbiamo protetto i più fragili. Però è necessario continuare a essere prudenti e usare le mascherine nei luoghi pubblici al chiuso e in quelli all’aperto affollati. Anche se si è vaccinati».

Il Lazio condivide la proposta dell’assessore dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che dice: lezioni sempre in presenza per chi è vaccinato?
«In linea di principio sì.

Ma da noi la Dad non ci sarà proprio, per nessuno. Riusciremo a vaccinare tutti gli studenti sopra i 12 anni entro settembre. A quel punto non servirà la didattica a distanza visto che i professori sono già stati vaccinati».

Ma come farete a convincere i genitori dei ragazzini di età compresa tra i 12 e i 16 anni a vaccinare i figli?
«Noi abbiamo già vaccinato con Pfizer 40 mila ragazzi di quella fascia di età, stiamo facendo ora i richiami. C’è una straordinaria adesione. Dopo Ferragosto ripartiranno le somministrazioni, visto che il richiamo è a 21 giorni, faremo in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Abbiamo dovuto fare slittare di una settimana gli appuntamenti con i più giovani per il rallentamento, rispetto al mese scorso, delle forniture delle dosi di Pfizer. Detto questo, ce la faremo a immunizzare il 70-80 per cento degli studenti prima dell’inizio delle scuole. E le famiglie hanno già dimostrato grande disponibilità, capiscono che si tratta di un’operazione importante per tornare alla normalità».

Ci sono sempre timori quando si parla di vaccini e adolescenti.
«Per questo è importante il ruolo dei medici, dei pediatri di libera scelta, che parlano con i genitori dei ragazzi, chiariscono ogni dubbio. Con l’informazione e il dialogo le perplessità vengono superate».

In Spagna sta volando il numero dei nuovi casi tra i giovani. Succederà la stessa cosa anche in Italia, ora che sono stati riaperti i locali e che sono cominciati i viaggi verso le destinazioni turistiche dove si incontrano ragazzi di tutta Europa?
«Giusto fare i controlli, imporre i tamponi a chi parte e a chi torna se non è vaccinato. Ma la verità è che c’è solo una soluzione per evitare che ci sia una ripresa dei contagi a causa delle vacanze: dobbiamo accelerare le vaccinazioni complete, tra gli anziani, ma anche tra i giovani, non c’è altra strada. Noi abbiamo già cominciato questa operazione da diversi giorni nel Lazio, ad esempio abbiamo anticipato i richiami a 21 giorni con Pfizer, a 28 con Moderna, a 55 con AstraZeneca, perché solo il completamento del percorso protegge dalla variante Delta. Contro la quale, tra l’altro, è efficace anche Johnson&Johnson, che è monodose. Noi lo stiamo utilizzando nei limiti delle raccomandazione di Aifa».

Non servono più controlli sulle movida e sui viaggi?
«Sì. Ma non bastano. Noi sappiamo che entro agosto la variante Delta sarà predominante. Per questo dico che vanno intensificate le vaccinazioni, perché il completamento dell’iter protegge. Per noi l’obiettivo è arrivare nella prima settimana di agosto ad avere completato le vaccinazioni per il 70 per cento degli over 12. Già oggi siamo vicini al 44 per cento, 5-6 punti sopra la media nazionale».

Però la maggioranza dei ragazzi andrà in vacanza, pensiamo alla fascia di età 20-29 anni, senza avere completato l’iter vaccinale. Questa è una incognita.
«Noi stiamo finendo di proteggere i diciottenni, perché abbiamo vaccinato i maturandi, oltre 40mila. Più in generale, lo ripeto, chi partirà senza essere stato vaccinato, o solo con la prima dose, dovrà essere prudente e rispettare le richieste di test antigenici necessari per viaggiare. Noi, comunque, sempre nel rispetto delle raccomandazioni di Aifa e dopo l’anamnesi e l’indicazione medica, vacciniamo anche i giovani con Johnson&Johnson. Possiamo dire che è davvero il vaccino dell’estate, perché dopo 15 giorni, essendo monodose, offre un’ottima copertura anche per la variante Delta. E dai report dell’Aifa emerge che, dei quattro vaccini autorizzati, è quello con il tasso più basso di reazioni avverse».

Mettiamoci nei panni di un venticinquenne che vuole partire in vacanza a fine luglio e vuole farlo da vaccinato. Fa in tempo?
«Sempre con la valutazione del medico, chi vuole può avere l’appuntamento per Johnson&Johnson in tempi rapidissimi, gli slot ci sono. Si può fare negli hub o nelle farmacie. Proprio sabato notte abbiamo fatto l’open night al Santo Spirito con mille vaccinazioni. Sono venuti anche tanti giovani».

A settembre-ottobre pagheremo caro l’effetto delle vacanze con gli ospedali che torneranno a riempirsi?
«No. Da una parte molti giovani nel Lazio hanno scelto di immunizzarsi, dall’altra avremo la stragrande maggioranza degli over 60 protetta dal vaccino. Nel 2020 c’era uno scenario differente».
 

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