Covid, Fiano Romano, in fin di vita anziana contagiata dai no-vax. Il primario: «Servirebbe un miracolo»

Covid, Fiano Romano, in fin di vita anziana contagiata dai no-vax. Il primario: «Servirebbe un miracolo»
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 28 Marzo 2021, 23:42 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 17:51

«A questo punto servirebbe un miracolo», dice Simone Bianconi, il responsabile del reparto Covid dell’ospedale “San Pietro Fatebenefratelli”, sulla Cassia. Qui è stata ricoverata d’urgenza un’ospite della casa di riposo di Fiano Romano, l’ospizio diventato cluster per via di un’operatrice socio-sanitaria no-vax, che ha infettato prima due colleghi, anche loro contrari al vaccino, e poi 27 pazienti della struttura, quasi tutti ultra-ottantenni. Due sono stati portati via in ambulanza l’altro ieri. Uno è stato trasferito all’ospedale di Rieti, mentre un altro mezzo di soccorso, con a bordo una signora di 94 anni, correva a sirene spiegate verso il San Pietro. «Entrambi i malati sono in condizioni critiche», spiegano dall’Uscar, l’unità speciale di assistenza intervenuta sul posto quando è venuto fuori il focolaio causato dai no-vax.


IN CORSIA
«La signora è arrivata in codice rosso con la polmonite e un’insufficienza respiratoria molto grave, con bassissimi valori di ossigeno nel sangue - riprende il responsabile del reparto Covid, Bianconi - Se a questo aggiungiamo l’età, purtroppo le possibilità di uscirne sono bassissime.

Visto che dobbiamo fare delle scelte, non l’abbiamo ricoverata in terapia intensiva. Servirebbe un miracolo».

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Per fortuna, al contrario degli operatori socio-sanitari dell’ospizio, che avevano rifiutato in massa il vaccino, tra i 36 anziani in 24 avevano accettato la puntura anti-virus. In 15 si sono re-infettati lo stesso, ma ora sono asintomatici. Il vaccino del resto evita che il Covid evolva, che la malattia diventi grave, non scongiura il contagio. Altri 12 ospiti invece non si erano vaccinati. Compresi i 2 ricoverati.


L’Asl Roma 4 sta conducendo l’indagine epidemiologica sul focolaio. «Ho chiesto una relazione per capire se all’interno della casa di riposo vengono effettivamente rispettate le misure di sicurezza e di isolamento degli ospiti oppure no», racconta Simona Ursino, la direttrice del Sisp (Servizio di Igiene e Sanità pubblica). 
Sulla vicenda, raccontata dal Messaggero due giorni fa, ieri è intervenuto il virologo Roberto Burioni. Che su Twitter ha preso ad esempio la vicenda di Fiano per invitare Draghi ad accelerare sull’obbligo vaccinale: «Presidente, ci sbrighiamo? Ieri l’ha annunciato ma il decreto che obblighi i sanitari alla vaccinazione è molto urgente. Non facciamoci scappare il morto». Il titolare dell’ospizio, Roberto Agresti, ha prima dichiarato di non voler licenziare gli operatori no-vax. Poi ha chiarito: «D’ora in poi qui lavorerà solo chi ha fatto il vaccino».
 

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