Roma, il focolaio di Covid 19 al San Raffaele si allarga: ora si indaga su un altro decesso

L'ingresso del San Raffaele alla Pisana a Roma Ovest
L'ingresso del San Raffaele alla Pisana a Roma Ovest
di Alessia Marani
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 10:21
Altri 14 casi positivi dovuti al cluster del San Raffaele. In totale i contagiati che hanno avuto a che fare con il centro di riabilitazione della Pisana, in un complesso nella periferia ovest di Roma, salgono a 55. Si aggiunge un’altra morte sospetta (la seconda), quella di un anziano di Rieti dimesso dalla struttura e deceduto al Covid center di Casalpalocco, mentre una anziana è ricoverata allo Spallanzani in condizioni critiche. Non solo. Adesso a fare paura è un potenziale focolaio “coda” del cluster venuto alla luce nella clinica e che interessa la città di Guidonia. È qui, infatti, che un uomo di 88 anni è tornato a casa dopo essere stato di recente dimesso dal San Raffaele infettando nove familiari, tra cui la figlia che è una vigilessa del Comune. La Asl Roma 5 ha avviato una propria indagine epidemiologica e sta richiamando tutti i contatti dei nove positivi, si tratta di almeno cento persone che dovranno sottoporsi al test sierologico o direttamente al tampone, compresi i colleghi con cui la vigilessa ha condiviso ufficio, turni e pattugliamenti.
Il sindaco della cittadina, ieri, con un video-messaggio ha informato la comunità affermando che i contagi riguardano tutti uno stesso nucleo familiare che vive nello stesso stabile, definendo la situazione «sotto controllo», ma raccomandando comunque prudenza e l’uso della mascherina. Per sapere, però, con maggiore sicurezza, se il Covid veicolato dalla San Raffaele fino a Guidonia si sia effettivamente fermato alla sola famiglia dell’88enne bisognerà aspettare gli esiti dello screening. I parenti, fra l’altro, hanno chiesto chiarimenti sulle procedure di dimissione dell’anziano che sarebbe stato, dunque, mandato a casa positivo nonostante continuasse ad avere necessità dell’ossigenoterapia, quando le difficoltà respiratorie sono uno dei campanelli d’allarme per infezione da coronavirus. Ieri l’uomo è stato preso in carico dallo Spallanzani. 
Nel frattempo la Regione ha verificato che gli ospedali di provenienza dei pazienti in riabilitazione alla San Raffaele, ossia European Hospital, Campus Biomedico e policlinico Gemelli, avevano dimesso e trasferito i degenti tutti con tamponi negativi. E che questi, di conseguenza, potrebbero essersi positivizzati proprio alla Pisana. Anche se la direzione sanitaria del San Raffaele non è affatto convinta dalla tesi emersa da una prima fase dell’indagine epidemiologica del Seresmi (i “detective” alla ricerca del primo contagiato del cluster) secondo cui il caso “indice” risalirebbe all’inizio di maggio e riguarderebbe un fisioterapista in servizio nella clinica: «Troppo indietro nel tempo rispetto all’esplosione del focolaio - fanno sapere - fra l’altro venne trovato positivo dalla stessa Asl 3 che non ritenne evidentemente necessarie ulteriori indagini, e che non aveva lavorato nel reparto di Medicina interessato dal cluster». Proprio oggi ripartiranno i test sugli operatori e sui pazienti della Pisana dove al momento non risultano positivi. La struttura resta zona rossa. Intanto la Procura ha già richiesto una ispezione dei carabinieri del Nas. 
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