Coronavirus, dal San Raffaele contagi all'Umberto I: positivi infermiere e paziente

Coronavirus, dal San Raffaele contagi all'Umberto I: positivi infermiere e paziente
di Fabio Rossi
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Giovedì 11 Giugno 2020, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 10:05

Il cluster di coronavirus del San Raffaele, che ha fatto aumentare i contagi a Roma e nel Lazio negli ultimi giorni, si estende adesso anche all'Umberto I. Ieri sono emersi due casi di positività al policlinico universitario: un infermiere del reparto di Malattie tropicali «collegato per un link famigliare al focolaio, e un paziente risultato anch'esso positivo - spiegano dall'Unità di crisi Covid-19 della Regione - Si stanno eseguendo i test su tutti gli operatori e i pazienti del reparto di Malattie infettive, che è in sicurezza».

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IL TRACCIAMENTO
L'infermiere, dopo aver informato il proprio medico di aver accusato sintomi febbrili, è stato invitato a restare a casa e a sottoporsi subito al tampone, che è risultato positivo. L'uomo ha contatti diretti con un'infermiera del San Raffaele, anch'essa già contagiata. Sono stati quindi sottoposti a tampone i 13 ricoverati nel reparto: uno di loro è risultato positivo ed è stato trasferito nel settore dedicato ai pazienti Covid. L'esame diagnostico è stato quindi esteso ai primi 15 operatori sanitari dell'unità dell'infermiere contagiato, e oggi toccherà agli altri. Il reparto, intanto, è stato sanificato, e il personale è ora sottoposto a sorveglianza attiva domiciliare. Si tratta di un nuovo fronte che crea non poche preoccupazioni, visto che va a toccare una delle strutture sanitarie più grandi d'Italia - e proprio nelle corsie in cui vengono trattati gli infetti da virus trasmissibili, come quello che genera la Covid-19 - anche se i tecnici sperano che il caso dell'Umberto I possa essere rapidamente circoscritto.

LA SITUAZIONE
Con i 15 nuovi positivi registrati ieri, salgono a quota 70 i casi di Covid-19 dovuti al focolaio della struttura sanitaria della Pisana. Il contagio del cluster del San Raffaele è arrivato anche in provincia di Rieti, dove la Asl ne ha registrati 8 riconducibili a quell'origine. Si tratterebbe di persone collegate a un paziente morto a causa del coronavirus, che aveva svolto un periodo di riabilitazione nel complesso romano. Finora sono stati eseguiti 2.332 tamponi per il focolaio del San Raffaele «e ne stimiamo oltre 5 mila tra tamponi e test», sottolinea l'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato.

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I CONTROLLI
Ieri sono stati effettuati i secondi test sugli operatori e i pazienti nella struttura della Pisana. «La situazione è sotto controllo - sostengono dall'Unità di Crisi regionale - tutti i contatti sono stati individuati e saranno sottoposti al test. La Asl di Rieti è in stretto contatto con il sindaco di Montopoli», dove sono stati registrati alcuni contagi legati allo stesso cluster. Intanto proseguono le attività di screening anche sul territorio reatino, per individuare eventuali altri casi. «Senza un intervento tempestivo assunto immediatamente per la tutela della salute pubblica, i danni di questo focolaio sarebbero stati più rilevanti», dice D'Amato. La struttura, dopo la scoperta del cluster, è stata subito isolata attraverso il cordone sanitario disposto dalla Regione. L'Irccs Pisana non è la prima struttura del gruppo San Raffaele che ha fatto registrare un cluster di Covid-19 dall'inizio dell'emergenza. La situazione più delicata è stata affrontata a Rocca di Papa

L'ISTITUTO
Alcuni giorni fa, intanto, è stato scongiurato l'insorgere di una altro focolaio, in un istituto religioso di Monteverde. Cinque le persone risultate positive al Covid-19: una di loro è stata ricoverata allo Spallanzani. In questo caso, però, dopo l'isolamento della struttura nella zona di piazza San Pancrazio, disposto dalla Regione alla fine della scorsa settimana, non sono stati trovati altri casi di contagio tra le persone che hanno frequentato l'istituto e i possibili contatti.
 

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