Coprifuoco a Roma, dopo le 22 «un quarto d'ora in più». Così la Capitale riapre a metà

Coprifuoco a Roma, dopo le 22 «un quarto d'ora in più». Così la Capitale riapre a metà
Coprifuoco a Roma, dopo le 22 «un quarto d'ora in più». Così la Capitale riapre a metà
di Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Domenica 25 Aprile 2021, 23:33 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 13:28

Roma riparte a metà: il 40% dei ristoranti riuscirà a piazzare i tavolini all’esterno per il ritorno di pranzi e cene, solo metà dei cinema riattiva gli spettacoli, pochi teatri sono pronti ad alzare il sipario dopo tanti mesi di stop. È il 26 aprile, il giorno cerchiato sul calendario per le riaperture in tutte le zone gialle dello Stivale, Lazio compreso. A Roma sarà una ripartenza monca, non tutte le attività riusciranno a tornare operative subito, considerate le tante restrizioni che ancora restano in vigore per limitare il contagio. L’autocertificazione rimarrà solo per gli spostamenti dopo le 22, anche se dal Campidoglio spiegano che un minimo di «tolleranza» sui rientri notturni ci sarà, almeno da parte degli agenti della Municipale.

Green pass, come funziona: spostamenti, stadi, cinema, teatri e viaggi

«La regola è chiara: alle 22 tocca stare tutti a casa, ma ci si può sempre imbattere in un imprevisto, un problema dell’ultimo minuto, 10-15 minuti di “tolleranza” possono essere accordati, i nostri agenti lavoreranno sempre con buonsenso, al servizio dei cittadini», spiega Paolo Ferrara, il delegato alla Polizia locale della sindaca Virginia Raggi.

Ricorda Ferrara che anche all’avvio del coprifuoco Covid, a ottobre, il Viminale parlò di un «margine di sforamento» comunque consentito. L’indicazione agli uomini della Polizia locale è quindi di tenerne conto anche stavolta. «Non significa che sarà consentito di rimanere in giro fino a mezzanotte, ma un minimo di comprensione ci sarà». 

Al di là della disputa sugli orari, su cui è intervenuta anche la ministra Gelmini, con replica del Viminale, contrario allo sforamento oltre le 22 per chi va al ristorante, il principale limite per i locali restano gli spazi esterni. Oltre la metà di trattorie e bar non ha la possibilità di sistemare i tavoli all’aperto e dentro, almeno per ora, non si può mangiare. Molti locali «chiuderanno alle 20», spiegano dalla Fipe Confcommercio e dalla Fiepet Confesercenti. 

Spostamenti, coprifuoco, ristoranti, green pass, seconde case: cosa si può (e non si può) fare in zona gialla

SIPARI GIÙ
La situazione è ancora più critica per i teatri. Soprattutto i privati. Fatta eccezione per l’Auditorium e il Teatro dell’Opera, dal Sistina all’Ambra Jovinelli, dal Quirino al Golden, resteranno le poltrone vuote davanti al palco. «Non basta lo spettacolo pomeridiano», spiega Massimo Piparo, direttore artistico del Sistina. «Anche volendo aprire, su 1.500 posti potremmo farne occupare 500 e con il coprifuoco alle 22 sarebbe impossibile perché a quell’ora finiamo sì e no il primo atto». Il Sistina, aggiunge, ripartirà con l’Accademia per 95 allievi, «in vista dello spettacolo di settembre quando speriamo di poter riaprire davvero». Torneranno in scena pièce del vecchio repertorio, dal momento che in tempi pandemici è stato difficile, se non impossibile, programmare prove e avviare progetti per nuove rappresentazioni.

Non va molto meglio ai cinema. «Le grandi sale, dal Giulio Cesare al Lux - spiega Leandro Pesci, numero uno dell’Anec Lazio - ripartiranno giovedì ma c’è il problema del coprifuoco e la mancanza di nuovi titoli, ripartiamo a metà con una programmazione che è già sulle piattaforme». Pesa anche l’incognita delle arene all’aperto, sottolinea il segretario generale dell’Anec Lazio, Massimo Arcangeli, «dal momento che, in questi casi, le proiezioni non possono iniziare prima delle 21.30, quando tramonta il sole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA