AstraZeneca, la Regione apre ai richiami su base volontaria negli under 60

AstraZeneca, la Regione apre ai richiami su base volontaria negli under 60
AstraZeneca, la Regione apre ai richiami su base volontaria negli under 60
di Flaminia Savelli
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 16:25

Seconde dosi di AstraZeneca con lo stesso vaccino: la direttiva arriva dalla Pisana che così mette da parte, almeno per il momento, il ciclo vaccinale misto. Anche se l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato precisa che: «Per la seconda dose di AstraZeneca richiederemo il consenso informato ai vaccinandi che vogliono come ultima dose lo stesso siero». Con il rischio di un passo indietro nella campagna vaccinale dunque nel Lazio, per chi vorrà, si procederà ancora con AstraZeneca. Si tratta perlopiù di docenti e uomini delle forze dell'ordine che per primi, tra marzo e aprile, erano rientrati nel calendario regionale. Oltre 500mila persone.

Ma ora che le fasce d'età sono state allargate con gli Open Day, la platea è aumentata.

Un nodo importante da sciogliere dopo l'allarme scattato per i casi di trombosi registrati tra chi aveva terminato il ciclo vaccinale con l'anglo svedese.

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Lo stop per i richiami con AZ, era arrivato venerdì scorso (11 giugno). Quindi le nuove direttive per i più giovani, gli under 60 con l'indicazione dal Ministero della Salute, di somministrarlo solo agli over 60. Poi la programmazione del richiamo con il mix vaccini. Una direttiva che però ha acceso polemiche a cui sono seguite una raffica di disdette tra chi si doveva vaccinare prima. E tra i medici vaccinatori poi.
I VACCINATORI
Una risposta anche per i medici di base che da lunedì sono entrati nella piattaforma regionale. Che però ora chiedono maggiore autonomia: «Una questione da chiarire quanto prima perché il programma vaccinale prevede la chiusura dei centri e degli hub. Per la terza dose verranno da noi e dobbiamo avere un quadro più chiaro» annuncia Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma. Anche i dottori di famiglia negli ultimi giorni hanno dovuto fare i conti con doppie dosi miste, cancellazioni e richieste.

«Dobbiamo avere tutti i vaccini a disposizione - spiega il presidente Magi- ma soprattutto deve cambiare il sistema in vista dei richiami. Dobbiamo essere noi medici, con esperienza e con la valutazione delle cartelle cliniche, a decidere quale vaccino destinare e a chi». In sostanza, a seconda dell'anamnesi e dello stato di salute del vaccinando il dottore stabilirà che tipo di siero iniettare. «Non ci sono alternative per il futuro, soprattutto per quanto riguarda le terze dosi che saranno tutte a nostro carico. Lo stesso per il ciclo vaccinale misto, non può essere il paziente a decidere e non si può procedere per fasce d'età» sottolinea Magi. Intanto già da lunedì, i primi camici bianchi hanno sospeso i richiami per AZ: «Gli studi sui vaccini eterologi non sono completi a nostro avviso e le indicazioni non sono chiare - conclude il presidente Magi - in settimana speriamo si chiarisca il quadro. Noi per primi vogliamo dare garanzie ai pazienti su cos fare e come procedere. La questione si allarga già poi alle terze dosi. L'unica alternativa è far scegliere al medico curante che tipo di siero somministrare».

 

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