Movida a Roma, piano anti-resse: ex agenti come sentinelle

Movida, piano anti-resse: ex agenti come sentinelle
Movida, piano anti-resse: ex agenti come sentinelle
di Alessia Marani
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Venerdì 23 Aprile 2021, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 12:45

L’ultimo week-end in “arancione” rischia di essere una pericolosa anticipazione di zona “gialla” ma fuori da ogni regola. Per questo l’attenzione al fine di scongiurare assembramenti, prodromi di nuovi contagi, e le ormai tanto consuete, quanto nefaste, adunate di giovanissimi che sfociano in risse tra bande che calano in centro da ogni parte della città, è spinta ai massimi livelli. Già nei giorni scorsi il tema era stato al centro delle call in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tra i vertici delle forze dell’ordine e la prefettura, ma è proprio in queste ore che si stanno definendo gli ultimi assestamenti al dispositivo da mettere in campo già da stasera. Nel frattempo, in Questura si pensa a come rafforzare i controlli quando anche il Lazio sarà davvero in zona gialla.

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Ossia dopo il 26 aprile. L’idea è di mettere in campo dei volontari specializzati, ex poliziotti ormai in pensione, che veglieranno come “sentinelle” su strade, parchi e piazze per evitare resse e comportamenti imprudenti, soprattutto da parte dei più giovani pronti a ripopolare luoghi che, specialmente nel fine settimana, richiamano migliaia di persone.

Ripartiranno, infatti, le attività di ristorazione con le consumazioni ai tavoli - pure la sera -, gli spostamenti saranno facilitati e, via via, riapriranno pure i centri commerciali il sabato e la domenica. Insomma, quello che era il popolo della notte, e non solo, è alla griglia di partenza per rimettersi in moto. 

Per questo si sta già studiando un nuovo piano per la zona gialla che in parte riproporrà misure già adottate in passato (ma comunque rafforzate) come la chiusura e il contingentamento tramite transennamento di piazze e monumenti storici: così a Campo’ de Fiori come in piazza Trilussa, alla scalea del Tamburino sempre a Trastevere, ma anche a Ponte Milvio, a piazza Madonna dei Monti e a San Lorenzo, solo per citarne alcuni. Con una novità che si sta valutando anche in altre città come Milano o Padova: l’impiego di volontari d’esperienza in ausilio al personale della polizia di Stato, dei carabinieri, della guardia di finanza e dei vigili urbani impiegati nei controlli. Proprio ieri nella sede romana dell’Esquilino, l’Associazione nazionale della polizia di Stato, di cui questi operatori fanno parte, era impegnata in una serie di riunioni organizzative in attesa della definizione delle “missioni” specifiche. 

L'organizzazione

Non si tratta di volontari “qualsiasi”, ma di figure, di fatto, già in possesso delle tecniche più appropriate per relazionarsi sia con il cittadino che con gli operatori di sicurezza. Su Roma sono almeno 150 e saranno occhi e orecchie dei loro ex colleghi per capire se e dove intervenire. Non potranno chiedere documenti e procedere alle identificazioni, né ovviamente, non avendo la qualifica di polizia giudiziaria, applicare delle sanzioni. Ma saranno in collegamento diretto con i coordinatori sul campo. Intanto, già da stasera bisognerà fare i conti con un elemento psicologico che polizia e carabinieri non trascurano: molti romani nelle ultime ore si sentono già in zona gialla.

Gli spostamenti sono aumentati, come testimoniano il traffico e la maggiore affluenza sui mezzi pubblici. Complice il bel tempo, il rischio assembramenti nel fine settimana è elevato. Con un faro acceso in particolare sul fenomeno delle risse tra bande giovanili. Un problema di tipo sociale ma con risvolti importanti per l’ordine pubblico su cui il prefetto Matteo Piantedosi ha attivato un tavolo con il Tribunale dei minorenni in cui fare convogliare tutte gli elementi info-investigativi raccolti dalle forze dell’ordine in modo da poter predisporre strumenti di correzione e rieducazione anche nell’ambito dei nuclei familiari. 
 

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