Roma, pochi netturbini a Pasqua: Ama paga il superbonus, triplicata l’indennità già prevista

Roma, pochi netturbini a Pasqua: ama paga il superbonus, triplicata l’indennità già prevista
Roma, pochi netturbini a Pasqua: ama paga il superbonus, triplicata l’indennità già prevista
di Francesco Pacifico
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Domenica 4 Aprile 2021, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 18:43

Meno di 2.500 netturbini a Pasqua per raccogliere l'immondizia. Un numero inferiore addirittura per Pasquetta. Ieri, in via Calderon de La Barca, è continuata la caccia agli operai da far lavorare oggi e domani, pur di evitare che la Capitale sia travolta dall'immondizia nei giorni di festa. E siccome non si trovava una soluzione, l'amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, è stato costretto a concedere un ulteriore bonus per queste due giornate: l'indennità domenicale a Pasqua passa da 7 a 20 euro lordi, mentre chi sarà in servizio a Pasquetta otterrà 35 euro oltre allo straordinario superfestivo già previsto.

 

In soldoni, dare la disponibilità in queste 48 ore, garantirà un raddoppio dello stipendio in quei giorni, il tutto in un'azienda che per evitare di portare i libri tribunali ha costretto il suo azionista, il Comune di Roma, a iniettare denaro fresco per 356 milioni di euro: 256 con una ricapitalizzazione in parte diretta e in parte indiretta (rinunciando a dei crediti verso la sua controllata), i restanti cento comprando cartolarizzazioni di bollette Ama mai pagate dai cittadini e riversando questa cifra in via Calderon de La Barca.

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Nella municipalizzata la tensione è alta: in Campidoglio i bilanci per gli anni 2017, 2018 e 2019 sono passati in Assemblea capitolina con una maggioranza risicata. Cioè con 20 voti sui 24 disponibili. La chiusura momentanea della discarica di Roccasecca, nel Frusinate, ha spinto gli impianti Tmb che lavorano per Ama a fermare i conferimenti da Roma, mentre Zaghis dovrà spedire fuori Lazio (in Abruzzo, in Emilia-Romagna e in Toscana) circa 365 tonnellate al giorno di spazzatura indifferenziata, pagando questi fornitori a caro prezzo, circa un 30 per cento in più di quanto si spende con gli impianti in zona. Senza contare che è alle porte una guerra sui rifiuti tra il Comune e la Regione, e che chiama in causa direttamente l'azienda, sulla futura discarica da costruire a Roma.

Cioè quella che Ama non ha inserito nel suo piano industriale, contando sulla quella da autorizzare di Monte Carnevale, ora bloccata dopo un'inchiesta della Procura.

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LA SCOPERTA
In questo clima, lunedì in Ama, si sono accorti che non c'era personale sufficiente per Pasqua e per Pasquetta e che andava trovata una soluzione per evitare il caos nei giorni di festa. Nei quali - anche senza turisti - si prospetta più gente in città, bloccata dalla zona rossa. Da qui la richiesta ai sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Fiadel) di fare un accordo in extremis. Per la cronaca, lo stesso era successo a Natale, quando l'azienda garantì ai lavoratori della raccolta bonus per 2 milioni di euro oltre gli straordinari. Questa volta ci sarà di fatto un raddoppio della paga per il lunedì dell'angelo (tra la retribuzione ordinaria, il super festivo e l'una tantum da 35 euro), mentre oggi l'indennità domenicale sarà quasi triplicata. Spiega Alessandro Bonfigli, leader regionale della Uil Trasporti: «È molto importante l'accordo di ieri sulle indennità per chi dà ulteriore disponibilità al lavoro nelle giornate di festa pasquali. È l'inizio di un sistema incentivante, che, di volta in volta, andrà a occupare sempre più una posizione di rilievo nella costruzione della performance e del risultato finale da misurare con un piano assunzionale per gli anni futuri, finalmente pronto».

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Unica condizione strappata da Ama alle sigle è poter utilizzare i lavoratori, se in eccesso, in altre zone lontane da quelle di loro competenza. Il tutto, mentre la municipalizzata di via Calderon de La Barca, tra extracosti per la raccolta di rifiuti nelle ultime emergenze e ricalcoli dei debiti e dei crediti verso l'azionista Comune, si ritrova con un passivo nei bilanci 2017, 2018 e 2019 di oltre 250 milioni, che deve ripianare l'azionista. Cioè i romani con le loro tasse.

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