Scacco ai narcos albanesi a Roma, la cantante come cassiera: Elsa Lila aveva partecipato a Sanremo

Nove arresti tra Acilia e San Lorenzo: tra loro anche “Titty”, amico di Diabolik

Scacco ai narcos albanesi a Roma, la cantante come cassiera: Elsa Lila aveva partecipato a Sanremo
Scacco ai narcos albanesi a Roma, la cantante come cassiera: Elsa Lila aveva partecipato a Sanremo
di Alessia Marani
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Giovedì 17 Marzo 2022, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 13:14

Scacco ai narcos italo-albanesi con base ad Acilia ma con legami in mezza Capitale e un deposito per lo stoccaggio dello stupefacente scovato a Primavalle. Nove gli arresti effettuati ieri all'alba dagli agenti della Squadra Mobile di via di San Vitale su mandato della Direzione distrettuale antimafia, tredici le misure spiccate nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Maria Paola Tomaselli. Latitanti due albanesi e un italiano, un altro uomo è nel frattempo deceduto. In carcere anche una donna, la bella Elsa Lila, quarantenne star della musica albanese, al debutto sul palcoscenico dell'Ariston di Sanremo tra le nuove proposte nel 2003 e poi di nuovo sulla scena nel 2007 con il brano “Il senso della vita”.

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Secondo gli inquirenti sarebbe stata lei la «cassiera» del gruppo. «Io non ho paura delle guardie, ma dei ladri - diceva intercettata da un ambientale ad Arindi Boci, detto Rindi, che le aveva consegnato la scatola di Babbo Natale verosimilmente una cassetta di sicurezza con i soldi e la contabilità - perché a me vengono a controllare ogni giorno per via del b&b... sanno che sono sola e con una bambina». Di Rindi, albanese di 36 anni, a cui la donna aveva offerto ospitalità, all'occorrenza, anche nella sua casa di San Lorenzo («c'è un vicolo da cui puoi fuggire»), considerato ai vertici dell'organizzazione criminale smantellata ieri si sono perse le tracce dal 2019, probabilmente riparato a Tirana.
PONTE MILVIO
Braccio operativo del gruppo, stando alle indagini della Procura, sarebbe il connazionale Petrit Bardhi, meglio conosciuto come Titty, pugile 46enne amico di Elvis Demce e di Arben Zogu, detto Ricky o Riccardino nella batteria degli albanesi di Ponte Milvio sodali del fu Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik capo ultras degli Irriducibili della Lazio.

Proprio con quello che è stato considerato il presunto mandante dell'omicidio del Diablo, Leandro Bennato, Boci si era incontrato il 23 febbraio del 2019 in un summit con altri narcos a Tor Vergata. Scrive il gip che pedinando il Boci è stato possibile acquisire un dato significativo: ovvero «il legame tra il gruppo delinquenziale albanese e personaggi della criminalità organizzata romana dediti al narcotraffico e da sempre contigui alla famiglia del noto Michele Senese».

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Gli affari degli italo-albanesi, però, spaziano ed ecco Titty dialogare con dei calabresi circa un giro di import-export della coca. Nell'occasione lui ci tiene a vantarsi dell'amicizia con Antonio Pelle rammentando di come suo zio, in Albania, avesse ospitato un latitante calabrese per quattro anni. Del resto, il business è remunerativo. Durante le indagini gli agenti sequestrano oltre 130 kg di stupefacenti. In un box di via Odoardo Giove, a Primavalle, vengono rinvenuti 87 kg di hashish, 3,5 di coca e 35 di marijuana. Altri depositi verranno individuati dalla banda a Vitinia, in via Castel D'Aiano e in via Mellano ad Acilia. Il sodalizio era ben inserito nelle dinamiche dello spaccio romano, «Ce l'abbiamo tutta», dicevano riferendosi alla droga, che fosse quella contrassegnata dall'effige del cartoon SpongeBob o dal nome griffato di Louis Vuitton.
I SUMMIT NEI BAR
I summit del gruppo avvenivano soprattutto in un bar centrale di Acilia e in un altro di Malafede dove, guarda caso, risultava dipendente, pur essendo dedito a ben altri lavori, Dorian Petoku, narcotrafficante arrestato nell'operazione Grande Raccordo Criminale del Gico. I nove arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana. Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, dal momento che il procedimento è in fase preliminare.
 

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