«Alessia era seguita da quel camion che l’ha investita o qualcuno la stava spaventando. Sul suo cellulare abbiamo trovato una chiamata di 23 secondi al 112 e cinque minuti prima era al telefono con un’amica a cui stava raccontando i suoi timori». A parlare sono gli amici e i familiari di Alessia Sbal, la 42enne travolta e uccisa domenica sera sul Gra da un autotrasportatore che poi è fuggito via. Solo successivamente l’uomo è stato individuato e fermato dalla polizia stradale. La sua posizione è ora al vaglio della Procura. «Pioveva, non me ne ero accorto, per questo ho tirato avanti», si sarebbe difeso.
Alessia Sbal, gli appelli
Ma c’è un’ombra nella vicenda.
Altri testimoni avrebbero detto ai primi soccorritori di avere visto la ragazza come vagare o allontanarsi dall’auto, quasi dirigersi incontro alle auto. Poteva essere, dunque, spaventata? Oppure fuggiva da qualcuno? Possibile, invece, che fosse solo molto confusa? Di certo c’è che la Polizia stradale sta verificando nel dettaglio la dinamica, in attesa anche dei risultati tossicologici sul conducente del camion e di ulteriori provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Da chiarire anche se la Panda fosse guasta e Alessia si sia fermata per chiedere aiuto. Dopo l’autopsia la Procura riconsegnerà la salma ai familiari. Per la ragazza probabilmente ci saranno funerali laici, con i tanti cagnolini che lei amava e aveva aiutato.
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