Covid, c'è la candidatura di Amazon per il secondo hub vaccinale della provincia da realizzare a Passo Corese

Covid, c'è la candidatura di Amazon per il secondo hub vaccinale della provincia da realizzare a Passo Corese
di Raffaella Di Claudio
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 12:41

RIETI - È a uno stadio avanzatissimo il progetto di realizzazione dell’hub vaccinale che Asl e Regione attiveranno nel polo della logistica di Passo Corese. Con il passare delle ore, si accredita sempre di più l’ipotesi che il centro nasca grazie alla collaborazione tra le istituzioni e il colosso dell’e-commerce Amazon che all’interno del polo gestisce il proprio centro di distribuzione Fco1.

I tempi sono stretti, visto l’imminente arrivo di un ingente quantitativo di vaccini e l’obiettivo annunciato dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, di completare grande parte della campagna vaccinale e chiudere gli hub in favore del proseguimento delle somministrazioni presso farmacie e medici di base. L’operazione potrebbe ricalcare quella messa in atto a Rieti, quando è nato il centro alla caserma Verdirosi con la contemporanea chiusura del punto di via dell’Ortensie.

Così, vista la presenza in Bassa Sabina di due centri ubicati nella casa della salute di Magliano e nel distretto Asl di Poggio Mirteto, l’Asl potrebbe decidere di chiuderne uno per rimetterlo a disposizione delle prestazioni di medicina ordinaria. Anche perché l’hub al quale stanno lavorando Regione e Asl, in collaborazione con il Consorzio industriale di Rieti, avrà dimensioni nettamente superiori ai centri di Magliano e Poggio Mirteto.

La potenza di dosi. Il ritmo di erogazione dei vaccini dovrebbe essere simile a quello dell’ex Bosi, con una base di partenza non inferiore alle 400 iniezioni al giorno. Uno sforzo imponente, soprattutto di personale. Rispetto alla logistica, i tempi di allestimento, come sta avvenendo per numerosi altri hub della Regione, si annunciano rapidi e l’unico nodo da sciogliere al momento riguarda il tipo di siero utilizzato. Le opzioni sembrano divise tra il Pfizer, che prevede un richiamo a 35 giorni e il monodose Johnson&Johnson, preparato quest’ultimo che nel Lazio e in provincia di Rieti sta riscuotendo grande successo. Stando ai numeri delle forniture, il Pfizer sembra essere quello in pole position e con esso altri vaccini come Moderna e Curevac attesi in grandi quantità. 

Le reazioni a Fara Sabina. Mentre l’iter si completa, a Fara Sabina l’annuncio dell’apertura dell’hub avvenuto per bocca del capogruppo della minoranza di FaraMerita, Vincenzo Mazzeo, ha generato uno sconquasso politico tra le file della maggioranza. Il vicesindaco Simone Fratini, a mo’ di volpe con l’uva, la giudica una «non notizia» e il sindaco Roberta Cuneo attende certezze da Regione e Asl.

Il commento del sindaco Cuneo. «Che si stia concretizzando la possibilità di un hub vaccinale a Fara Sabina, dopo numerosi appelli, lo sappiamo – commenta a pochi giorni dall’ultimo comunicato in cui chiedeva l’istituzione del centro -. Già da tempo, con proposte formali abbiamo messo sul tavolo diverse opzioni, ma la realtà è che a oggi non c’è niente di certo: non c’è un posto, né una data. Quello che chiediamo è di essere veloci perché il centro serve ora. Ci siamo messi a disposizione in tutti i modi possibili per collaborare, interfacciandoci con chi di dovere per facilitare le pratiche e accorciare i tempi. Siamo persone serie e aspettiamo notizie certe dalle istituzioni competenti. Certamente, viste le dichiarazioni del presidente Zingaretti per cui a settembre chiuderanno i centri vaccinali, non possiamo che essere un po’ perplessi su tempi e modalità. In ogni caso, polemiche o indiscrezioni non ci interessano, vogliamo portare a casa risultati, senza ridicole bandierine, nell’interesse di tutti i cittadini»

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