L'elezione del Presidente, Acquaroli: «Perché dire sempre no? I nomi sono di spessore»

Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli
di Francesco Acquaroli
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:35

Giornata piena di impegni, prima la conferenza delle Regioni per la prima volta svoltasi in presenza e poi una sequenza ininterrotta di incontri per le mie Marche. Con gli altri governatori abbiamo concordato di chiedere al governo di cambiare il protocollo Covid. Così non funziona più, deve essere diverso l’approccio: rivediamo i colori per i vaccinati, il tracciamento non può essere per tutti ma solo per i positivi sintomatici. E se i pazienti sono entrati in ospedale non per colpa del virus non vanno conteggiati tra i positivi totali. Ho poi avuto un faccia a faccia con il governatore della Lombardia Fontana e siamo rimasti d’accordo di rivederci dopo le elezioni, per dare seguito al protocollo d’intesa che avevamo sottoscritto due mesi fa tra noi e loro (dalla formazione allo sviluppo economico, dalle semplificazioni alle fiere).

La novità di ieri è che il centrodestra ha ufficializzato le candidature e speriamo ci possano essere delle convergenze. Sono tre nomi di grande spessore, uomini delle istituzioni, che hanno avuto esperienze di grande livello. Politici e magistrati che rappresentano figure che non possono essere considerate di parte, a prescindere dal loro pensiero politico. In questa fase caratterizzata ancora da molta incertezza mi viene da pensare all’elezione diretta del Presidente della Repubblica, una svolta che coinvolgerebbe il corpo elettorale, tutti gli italiani aventi diritto, sulla scelta della più importante figura istituzionale. 
Tornando all’attualità domani si svolgerà la terza votazione, l’ultima con maggioranza qualificata che può aprire una fase diversa accelerando anche i processi di convergenza sulla figura da scegliere.

I cinque stelle che faranno? Oggi si vota, e si voterà una volta sola, la boutade della doppia chiamata non è mai stata sul tavolo davvero. La partita è molto in alto mare, anche stavolta vedrete che non succederà nulla. Da domani invece cominceremo a contare i pareri, le idee e anche i nomi. Dal quarto scrutinio cambiano i voti che servono: sono molti di meno, basta la maggioranza relativa. La metà più uno.


*governatore Regione Marche
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