L'elezione del Presidente, Latini: «Lo sdegno con il Pd e Zaia non fa la conta. Applausi per Tajani, Bonaccini si coccola Mangialardi»

Dino Latini
Dino Latini
di Dino Latini
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Martedì 25 Gennaio 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 18:15

Mi fa da guida il senatore Antonio Saccone nella prima giornata per le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Da profondo conoscitore della politica romana, benvenuto da tutti, il senatore Saccone mi conduce da una riunione all’altra dalla mattina a pochi minuti prima del voto. incontri in cui si rivedono un po tutti e tutti Dicono la loro sulla genesi delle candidature e su chi taglierà il traguardo finale. Prima riunione con gli amici centristi con Lorenzo Cesa che ammonisce che è facile ritrovarsi sui valori da difendere per spendersi su chi li rappresenta meglio. Poi un’altra riunione in cui tanti parlamentari solidarizzano con Berlusconi e contestano la infelice frase del Pd che tutti i candidati del centro destra faranno la stessa fine.

Sdegno, disapprovazione applausi per il coraggio di chi si è ritirato per fare gli interessi dell’Italia e cosi permette di trovare prima possibile un candidato il più possibile unitario. Gasparri ricorda il suo amico Fasano, deputato deceduto l’altra sera. Il futuro passa per un asse in cui conti il Parlamento prima di tutto questo dice Tajani che strappa l’applauso di tanti. Poi subito via in transatlantico dove ci sono tutti in capannelli in cui si può entrare per dire la propria.

I marchigiani Acquaroli, Mangialardi e Latini si cercano per un foto e scambio di battute su come potrà andare. Arriva Sgarbi e fa una bella lezione di cultura in un battibaleno alla presenza di Marchetti, Lucentini e Paolini, che ascoltano in silenzio. Intanto, si vede Di Maio e Buffagni che confermano che il M5S è unito. Una battuta al volo di Boccia su ciò che succede in Puglia. E dall’aula parte la chiama per i delegati regionali. Mi capita vicino al governatore Fontana chiamato a gran voce da suoi. Fa specie quanto è grande l’emiciclo con pochi presenti dentro. Acquaroli è il primo grande elettore a essere chiamato. Sempre gentile, fresco e disponibile in transatlantico è tra i più richiamati da tanti Parlamentari. Concentrato sulle Marche di cui spende per ogni cosa con chiunque. Mangialardi invece tratta con i suoi, con Bonaccini che lo coccola. Dentro il transatlantico passa la voce che i più gettonati siano Draghi e Casini e una carta coperta e che se va l’accordo Letta-Salvini entro venerdì ci sarà il nuovo Presidente della Repubblica. 

*presidente del Consiglio regionale delle Marche

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