Grecia, morte Sophia e Vassiliki: le gemelline trovate abbracciate ai nonni

Grecia, sono morte le gemelline disperse: il Dna conferma l'identità di Sophia e Vassiliki
Grecia, sono morte le gemelline disperse: il Dna conferma l'identità di ​Sophia e Vassiliki
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Sabato 28 Luglio 2018, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 23:27

Un'altra morte atroce strugge il cuore in Grecia: Sophia e Vassiliki sono morte, strette tra le braccia dei nonni. Le due piccole gemelle, di 9 anni, erano in vacanza a Mati, la località dove si è registrato il maggior numero degli 88 morti sinora accertati causati dagli incendi che hanno devastato l'Attica lunedì scorso. Date per disperse, assieme al nonno e alla nonna, erano finite al centro di una spasmodica ricerca, amplificata dopo che il papà, Yiannis Philipopoulos, era andato in tv per lanciare un appello. 

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Era convinto di averle intraviste in un fermo immagine della Guardia Costiera, a bordo di un battello che aveva recuperato in mare i sopravvissuti. In un primo momento si era pensato anche a un rapimento: ma il giorno dopo è emerso che le due piccole inquadrate dalle telecamere non erano Sophia e Vassiliki. L'angoscia è durata per giorni. Infine è arrivata la doccia fredda: i resti delle due piccole sono state identificate tra quelli rinvenuti a Mati. I medici legali hanno potuto ricostruire che sono morte tra le braccia dei nonni, periti anch'essi tra le fiamme. Una sorte atroce, la stessa toccata ai 26 della villetta della morte, morti nel rogo abbracciati, nell'estremo tentativo di difendersi dal fuoco. Il bilancio complessivo delle vittime è salito a 88 dopo il decesso in un'ospedale di uno dei feriti, una donna di 42 anni con gravi ustioni su tutto il corpo. 

 

 


Ci sono ancora feriti gravi, e «almeno 100 dispersi», con stime destinate a variare ma sempre inquietanti a quasi sette giorni dall'Apocalisse greca. Le ricerche dei dispersi, o dei loro resti, è complicata dal maltempo: da diverse ore l'Attica è al centro di temporali violenti, che trasformano il terreno in un mare di fango. Emergono le prime indiscrezioni su una delle inchieste in corso, quella condotta dagli specialisti dei Vigili del Fuoco (Daee), incaricati di determinare l'origine dei roghi. Almeno due di questi - secondo una fonte vicina all'inchiesta - divampati nei boschi di Mati «sono stati appiccati deliberatamente». Stando alle fonti, «i testimoni hanno visto un individuo appiccare due roghi sulla strada» nei pressi di Mati. A Daou Pendeli, epicentro di uno dei grandi roghi che hanno divorato la cittadina, ci sarebbe stato invece un incidente. Il proprietario di una villetta avrebbe bruciato legni e foglie secche nel proprio giardino senza poi riuscire a controllarle. Poi avrebbe disseminato il terreno di sassi, lavandolo con molta acqua, per cancellare i resti del rogo. Lontano dalle inchieste e dalle polemiche, si è celebrato ad Atene il primo funerale: si tratta di un anziano sacerdote morto annegato nelle acque di Mati mentre cercava riparo dai roghi. Domenica sono previste altre cerimonie. Le famiglie hanno chiesto il riserbo totale, in particolare ai media. ​

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