Variante Delta, maxi focolaio nel viaggio studio a Malta: ci sono anche dieci giovanissimi dalla Campania

Variante Delta, maxi focolaio nel viaggio studio a Malta: ci sono anche dieci giovanissimi dalla Campania
di Mauro Evangelisti e Francesca Mari
4 Minuti di Lettura
Sabato 10 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 14:59

Vacanze con il Covid un anno dopo. La differenza, rispetto all'estate del 2020 quando l'onda dei contagi dagli epicentri del divertimento iniziò ad alzarsi in agosto, è che questa volta tutto sta succedendo con un mese di anticipo. Baleari, Gargano, dove c'è un picco di infetti in un villaggio, Marche con settanta contagi ma anche Ostia dove i positivi sono 30 e gli assembramenti collegati agli europei di calcio: i giovani trovati positivi si stanno moltiplicando, tanto che ormai l'età media dei nuovi positivi è scesa a 31 anni. Va anche detto che due differenze ci sono rispetto al 2020: si eseguono molti più test e, dunque, forse anche per questo il contagio tra i giovani in vacanza è esploso prima; le conseguenze di questa onda potrebbero essere meno drammatiche perché un anno fa i soggetti più fragili, i più anziani che possono essere contagiati dai ragazzi, non erano vaccinati. 

Circa 80 ragazzi minorenni si trovano bloccati a Malta in quanto 21 di loro sono risultati positivi. Il problema riguarderebbe anche un deficit di assistenza, come confermato dalla madre di una ragazza, residente a Portici, che ha contattato l'avvocato Erich Grimaldi, che presiede un comitato per le Cure domiciliari per i pazienti Covid. Le autorità diplomatiche italiana e maltese sarebbero già in contatto almeno per favorire cure mediche ai ragazzi che si sono contagiati. Soltanto ieri poi si sarebbe deciso di trovare loro una sistemazione diversa. Tra l'altro, secondo quanto stabilito dal governo di La Valletta, in caso di positività è obbligatoria una quarantena (a pagamento) fino al conseguimento di un doppio tampone negativo.

A quanto si è appreso, i giovani erano partiti dall'Italia il 25 giugno per una vacanza studio che l'Inps offre ai figli dei dipendenti statali, dietro contributo pecuniario di circa 2.600 euro con pensione completa. Si tratta di viaggi che in alcuni casi dovevano essere fatti già l'anno scorso, ma erano saltati a causa della pandemia. I ragazzi sarebbero dovuti rientrare ieri in Italia, con l'aereo delle 20.30 da Malta diretto a Roma Fiumicino. Secondo quanto si apprende, la ragazza di Portici non era vaccinata. Mentre altri studenti del gruppo dei 21 contagiati avrebbero ricevuto in alcuni casi la prima dose. I ragazzi, assicurano i genitori, indossavano sempre le mascherine e le avrebbero tolte solo per fare il bagno a mare. Attualmente gli 80 studenti sono in quarantena. 

Video

Erano partiti lo scorso 25 giugno per una vacanza studio a Malta organizzata dall'Inps e dall'agenzia «Giocamondo» di Ascoli Piceno, sarebbero dovuti tornare ieri. Ma per gli 80 giovani minorenni provenienti da tutta Italia, tra cui una decina di campani, la vacanza si è trasformata in un incubo. A raccontare il calvario è Annalisa Rota, mamma di Azzurra Pia Buonomo, studentessa di Portici, 17 anni giovedì prossimo e tra i 21 positivi sintomatici che sono in quarantena a Malta insieme al resto del gruppo e vi resteranno, salvo complicazioni, fino al 22 luglio. «I ragazzi studiano al St Martin's College - ha detto Annalisa - e risiedono nell'albergo Qwara di Malta. Lunedì scorso mia figlia mi ha chiamato dicendomi di non sentirsi bene, io ho pensato fosse il caldo e le ho consigliato di bere molto e non stancarsi. Poi mercoledì alcuni ragazzi del gruppo non hanno partecipato alle lezioni, non si erano sentiti bene, alcuni hanno avuto dei mancamenti». A questo punto i ragazzi sono sottoposti a tampone antigenico e a risultare positivi al Covid sono 6 studenti e tre accompagnatrici donne. Così i positivi vengono messi in quarantena e gli altri continuano ad andare al College, ma senza alcuna cura. Anche Azzurra Pia si era sentita male, le si era alzata la temperatura ma quel giorno è risultata negativa al l'antigenic. Poi giovedì i ragazzi hanno fatto tutti il tampone, in quanto ieri sarebbero dovuti tornare in Italia, a cui sono risultati positivi 21 studenti oltre le 3 operatrici. «Con mia figlia ci sono altri cinque ragazzi - conclude Annalisa - di Napoli e provincia e altri cinque con accento campano. Non stanno ricevendo le cure perché lì fanno fatica a reperire gli antibiotici. Noi abbiamo chiesto anche alla Farnesina un aereo speciale per farli tornare ma non ci è stato concesso. Prima erano insieme positivi e negativi, ora li hanno separati grazie alle nostre proteste. Che vogliono fare? Quando li cureranno? Mia figlia prende solo l'ok che le ho messo in borsa. Ora sta meglio ma ha paura, e noi viviamo nel terrore». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA