TRUST ALLE BAHAMAS
Il processo riguarda una serie di operazioni effettuate da due trust esteri su titoli Premafin (la holding attraverso la quale la famiglia Ligresti controllava Fondiaria-Sai), realizzate nel periodo tra il 2 novembre 2009 e il 16 settembre 2010, e che sarebbero state finalizzate a tenere alto il prezzo dei titoli della società allora quitata. Secondo l'ipotesi accusatoria, Ligresti aveva tutto l'interesse a mantenere alto il prezzo delle azioni Premafin in quanto erano gli asset che le holding della famiglia, Imco e Sinergia, avevano dato come garanzia per i loro debiti. Inoltre, l'ingegnere non voleva correre il rischio di vedere diluita la sua quota in Premafin per non perderne il controllo.
Premafin, ha ricordato il pm nella sua requisitoria, doveva fare un aumento di capitale e, secondo la ricostruzione della procura, con il valore più alto dei titoli, ci sarebbe stata una minore emissione di nuovi titoli e quindi un minore rischio di diluzione per gli azionisti.
Al centro del processo, avviato dal pm Luigi Orsi prima del suo trasferimento a Roma in Cassazione, ci sono le operazioni realizzate attraverso due trust con sede alle Bahamas, dietro i quali per la Consob (costituitasi parte civile nel processo) c'era sempre Salvatore Ligresti. Giancarlo de Filippo risulta essere il trustee del fondo Heritage e l'asset manager dell'altro veicolo coinvolto, The ever green security trust, mentre Lucchini è imputato in quanto considerato colui che ha ricevuto il mandato a operare sul titolo Premafin.