Caso Premafin, Salvatore Ligresti condannato a 5 anni per aggiotaggio

Caso Premafin, Salvatore Ligresti condannato a 5 anni per aggiotaggio
di Claudia Guasco
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Lunedì 27 Novembre 2017, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 22:22
Cinque anni di carcere e 100.000 euro di multa per Salvatore Ligresti. Lo ha deciso il Tribunale di Milano che ha condannato anche a quattro anni e 80.000 euro di multa l'ex immobiliarista Giancarlo de Filippo e a tre anni e 60.000 euro di multa il fiduciario Niccolò Lucchini nell'ambito del processo per una presunta manipolazione del mercato sui titoli Premafin. I giudici hanno anche disposto la confisca delle azioni Unipol Sai già sequestrate e 250.000 euro di risarcimento alla Consob. "Attendiamo le motovazioni e valuteremo di proporre appello. Sara' importante capire come il tribunale ha valutato il quadro indiziario proposto dalla pubblica accusa, che a nostro avviso si reggeva su presunzioni e non su elementi oggettivi", commenta il legale di Ligresti, Gianluigi Tizzoni.

TRUST ALLE BAHAMAS
Il processo riguarda una serie di operazioni effettuate da due trust esteri su titoli Premafin (la holding attraverso la quale la famiglia Ligresti controllava Fondiaria-Sai), realizzate nel periodo tra il 2 novembre 2009 e il 16 settembre 2010, e che sarebbero state finalizzate a tenere alto il prezzo dei titoli della società allora quitata. Secondo l'ipotesi accusatoria, Ligresti aveva tutto l'interesse a mantenere alto il prezzo delle azioni Premafin in quanto erano gli asset che le holding della famiglia, Imco e Sinergia, avevano dato come garanzia per i loro debiti. Inoltre, l'ingegnere non voleva correre il rischio di vedere diluita la sua quota in Premafin per non perderne il controllo.

Premafin, ha ricordato il pm nella sua requisitoria, doveva fare un aumento di capitale e, secondo la ricostruzione della procura, con il valore più alto dei titoli, ci sarebbe stata una minore emissione di nuovi titoli e quindi un minore rischio di diluzione per gli azionisti.
Al centro del processo, avviato dal pm Luigi Orsi prima del suo trasferimento a Roma in Cassazione, ci sono le operazioni realizzate attraverso due trust con sede alle Bahamas, dietro i quali per la Consob (costituitasi parte civile nel processo) c'era sempre Salvatore Ligresti. Giancarlo de Filippo risulta essere il trustee del fondo Heritage e l'asset manager dell'altro veicolo coinvolto, The ever green security trust, mentre Lucchini è imputato in quanto considerato colui che ha ricevuto il mandato a operare sul titolo Premafin.
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