Il nuovo Dpcm varato ieri sera da Giuseppe Conte fissa nuove regole per il periodo di Natale, il primo segnato dalla pandemìa Covid. Ecco lo scenario delle norme per arrestare i contagi.
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Dal 21 al 6 Regioni isolate: non si esce dai Comuni il 25, il 26 e il 1° gennaio
Il governo intende limitare al massimo gli spostamenti durante il periodo natalizio.
In casa dalle 22 alle 5: a Capodanno divieto prolungato fino alle 7
Il coprifuoco notturno ci accompagnerà per tutte le vacanze natalizie e anzi a Capodanno sarà prolungato fino alle 7 del mattino. Dunque sappiamo già fin d’ora che dalle 22 alle 5 di ogni notte non si potrà uscire di casa ad eccezione delle ragioni che ormai tutti conoscono: lavoro, salute, stati di necessità. Chi esce dovrà avere con sé il modello di autocertificazione da mostrare (e confermare nelle motivazioni) alle forze dell’ordine se dovesse essere fermato.
Dal 7 gennaio ripartono le lezioni in presenza, al 75% per le superiori
Il 7 gennaio gli studenti delle scuole superiori torneranno in aula in una percentuale del 75% e non più del 50% come previsto dalla prima bozza del Dpcm. La modifica è stata decisa nel corso della Stato-Regioni con l’esecutivo che ha accolto alcune richieste dei presidenti regionali e del ministero dell’Istruzione.
Dal 7 gennaio il primo ciclo sarà dunque in presenza al 100%, le superiori al 75%. La modifica è stata comunicata nel pomeriggio anche a Regioni ed Enti locali a cui è stato presentato un protocollo di lavoro per risolvere le criticità legate alle modalità del trasporto pubblico locale e del tracciamento dei casi di contagio.
Pranzo sempre possibile al ristorante, cenone solo con conviventi
Le regole per bar e ristoranti non cambieranno rispetto a quanto oggi previsto per le Regioni classificate in fascia gialla: i bar resteranno aperti fino alle 18 e i ristoranti potranno lavorare a pranzo con la possibilità di fornire cibo da asporto fino a sera. Queste regole varranno anche per i giorni festivi compresi Vigilia, Natale e Capodanno. Attenzione, però, se l’andamento dell’epidemia dovesse peggiorare mantenendo alcune regioni in fascia arancione o rossa le regole per quei territori sarebbero più severe. Per quanto riguarda i pranzi e le cene a casa viene confermata la viva raccomandazione di limitare le presenze a tavola ai soli conviventi abituali.